Green pass, quattro membri del Cobas scuola si faranno sospendere
Quattro membri dell’Esecutivo nazionale dei Cobas Scuola si faranno sospendere per garantire il diritto costituzionale al lavoro
No al green pass a scuola, sì alla vaccinazione volontaria, per ribadirlo, domani quattro componenti dell’Esecutivo Nazionale dei Cobas Scuola, tra i quali due docenti siciliani, Nino De Cristofaro di Catania, Ferdinando Alliata di Palermo, Flavio Coppola di Firenze e Serena Tusini di Massa, per il 5° giorno non presenteranno il Green pass e si faranno sospendere. Pronto il ricorso al Giudice del lavoro, da parte dell’avvocato Giuseppe Nobile del Foro di Roma, per sollevare la questione di costituzionalità, con particolare riferimento alla sanzione della sospensione del rapporto di lavoro e dello stipendio dopo 5 giorni di assenza “ingiustificata”, che viola pesantemente il diritto costituzionale al lavoro e alla retribuzione, previsti dagli artt. 4 e 36 della Costituzione. Nell’estrema decisione, che sarà illustrata domani pomeriggio, (lunedì 18 ottobre alle 17:00) in diretta Facebook sulla pagina Cobas Scuola nazionale, alla presenza dei docenti sospesi e del loro avvocato, vi è l’intento di sottolineare anche il carattere politico del ricorso, teso a garantire il diritto al lavoro (una rivendicazione che accomuna sia i vaccinati che i non vaccinati) 2 dei 4 membri dell’ EN hanno già deciso che, dopo la sospensione e l’avvio del ricorso, si sottoporranno a vaccinazione. Attraverso queste sospensioni e la prosecuzione delle mobilitazioni in difesa della sicurezza nella scuola pubblica statale, i Cobas Scuola ribadiscono il loro impegno perché la scuola torni ad essere luogo di formazione del pensiero critico e perché le ingenti risorse del Recovery Plan vengano utilizzate diversamente da come sta avvenendo, invertendo quella logica che, a partire dalla cosiddetta Autonomia, ha progressivamente impoverito la pubblica istruzione. La regolamentazione dell’apertura delle scuole deve garantire un delicato equilibrio tra diversi diritti costituzionali: all’ istruzione, che non può che essere in presenza e per tutti (art. 33 Cost.); alla salute, “come fondamentale diritto dell’individuo”, ma anche come “interesse della collettività” (art.32); al lavoro e ad una retribuzione che garantisca libertà e dignità (artt. 4 e 36); alla libertà personale (art.13). Durante la pandemia, i Cobas Scuola si sono battuti perché le scuole fossero le ultime attività a chiudere, chiedendo interventi concreti per garantire ambienti sicuri.
All’apertura di questo nuovo anno scolastico ci ritroviamo nelle stesse pessime condizioni precedenti: 1)personale (Docente e ATA) in numero insufficiente; 2)presenza diffusa delle classi pollaio; 3)nessun intervento significativo sull’edilizia scolastica; 4)mancato rispetto della distanza di un metro fra gli alunni, grazie alla possibilità di deroga quando le classi sono numerose e/o le aule piccole; 5)trasporti in condizioni disastrose. In queste condizioni, il ricorso a test gratuiti (salivari) per i non vaccinati, il rispetto del distanziamento fisico e l’uso dei dispositivi (gel, mascherine, sanificatori dell’aria) possono garantire una situazione di sicurezza, senza imporre obblighi, come quello del green pass, che rompono delicati equilibri costituzionali
I Cobas Scuola ritengono che la vaccinazione, nella situazione determinata da decenni di tagli alla sanità, sia uno strumento fondamentale, anche se non l’unico, per combattere la pandemia. Al tempo stesso, però, ritengono assolutamente inaccettabile il surrettizio obbligo vaccinale che è stato introdotto, col cosiddetto Green Pass (d.l. 111/2021), per una categoria, il personale scolastico, che volontariamente – parliamo di circa il 90% dei lavoratori – ha scelto di ricorrere al vaccino.