Sparatoria in uno stabile di via Furnò: indaga la Mobile
I poliziotti della squadra mobile stanno indagando per venire a capo di una sparatoria avvenuta questa mattina in uno stabile di via Decio Furnò. L’allarme è scattato di buon mattino quando alcuni residenti del palazzo hanno avvertito degli spari e hanno subito allertato la sala operativa della Questura. Sul posto sono accorse le pattuglie delle Volanti e gli agenti della squadra mobile, che hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’accaduto.
Dalle prime testimonianze, raccolte dagli investigatori, tra le persone che hanno avvertito gli spari, sembra che i colpi, molto probabilmente di pistola non abbiano provocato danni a persone ma abbiano, comunque, raggiunto l’obiettivo di intimidire o di avvertimento.
Il possesso delle armi rientra in tante operazioni eseguite dalle forze dell’ordine. Negli ultimi giorni sono state sequestrate soprattutto pistole nella disponibilità di persone, per lo più già note agli ambienti giudiziari.
Oggi, il possesso delle armi appare ancor più diffuso. La conferma nel numero altissimo di armi, anche di grosso calibro e potenza offensiva, sequestrati a soggetti appartenenti alla malavita organizzata, specie nel comparto del traffico e dello spaccio della droga a più livelli fuori controllo.
Occorre necessariamente distinguere tra il possesso di armi, l’uso e la diffusione tra la malavita organizzata siracusana e il traffico d’armi che non è mai rientrato tra le attività del programma delittuoso dei clan. Tra le operosità destinate a produrre guadagno, obiettivo principale, se non unico delle associazioni criminali, è la disponibilità di armi con la sola funzione di strumento rispetto alle altre attività delle organizzazioni, e soprattutto la funzione di mantenere il controllo del territorio che costituisce la precondizione della loro operatività criminale.
Negli ultimi mesi carabinieri e polizia hanno portato a termine una serie di operazioni con la perquisizioni in alcuni edifici popolari dei vari quartieri della città in cui si annida buona pare della malavita organizzata siracusana, con il sequestro consistente di armi e droga. Preoccupa la disponibilità di armi e la concordia apparente tra gli uomini dei vecchi clan e nuovi gruppi indipendenti.