Festa di Santa Lucia a dicembre ancora senza processione
Si profila un’altra festa di Santa Lucia senza processione e nel pieno rispetto delle misure di contenimento del covid. Gli ultimi festeggiamenti con tutti i crismi della religiosità e della tradizione risalgono al 13 dicembre 2019 e l’ultima edizione del 13 dicembre dello scorso anno si è svolta con numerosi limiti anche di presenza all’interno della cattedrale in piazza Duomo. Mancano poco meno di due mesi alla nuova ricorrenza e sembra proprio che non ci siano le indicazioni necessarie a sbloccare la situazione.
“Ciò che ci penalizza al momento è il provvedimento del governo che ha indetto lo stato di emergenza fino al 31 dicembre – dice Pucci Piccione, presidente della Deputazione della cappella di santa Lucia – anche la conferenza episcopale siciliana si è attenuta alle disposizioni rigide del governo vietando su tutto il territorio isolano le processioni. Il divieto è stato fatto proprio da ogni diocesi, per cui, dopo quella dello scorso anno e delle due ricorrenze di maggio, anche la prossima ricorrenza della nostra patrona è destinata a essere celebrata senza processione e con un drastico ridimensionamento delle presenze di fedeli in chiesa durante le celebrazioni”. Piccione si lascia andare a considerazioni: “Mentre è stato concesso l’ingresso del 50% degli spettatori a teatro, il 75% negli stadi, sono state riaperte le discoteche, non comprendo il motivo per cui si debba essere così rigorosi, vietando le processioni dei simulacri. Piuttosto ci si dia delle indicazioni su, per esempio, imporre ai portatori del simulacro e ai volontari di esibire il green pass, di ridurre la presenza di fedeli in chiesa con l’incremento delle messe giornaliere”.
La riflessione del presidente della deputazione della cappella di santa Lucia si estende alla partecipazione popolare per le strade: “Basterebbe osservare nei fine settimana il caos che si addensa in piazza Duomo o alla Marina, o gli spettatori negli stadi e durante le manifestazioni di questi giorni, per rendersi conto di quanto sia facilmente superabile il problema delle famiglie che accorrono per le strade per pregare nella massima compostezza al passaggio del simulacro”.
Piccione parla dell’importanza per i siracusani di tornare a riunirsi attorno alla patrona. “E’ molto importante, dopo due anni così drammatici, tornare alla normalità anche per le tradizioni popolari. Il ministero dell’Interno, la Cei diano indicazioni per rimuovere quegli ostacoli che impediscono alle comunità di tornare al culto. Oggi siamo in fortissimo ritardo rispetto alla programmazione della processione a dicembre ma faremmo anche le nottate per organizzarci soltanto se ci dessero una minima apertura all’evento, atteso non solo dall’intera città”.