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Un centinaio di sindaci siciliani oggi a Roma

Un centinaio di sindaci della Sicilia ha partecipato questa mattina a Roma alla concordata protesta, promossa da Anci Sicilia. Per quanto riguarda la provincia di Siracusa, erano quattro i rappresentanti per i comuni di Siracusa, Ferla, Carlentini, Noto e Solarino.  L’associazione dei comuni d’Italia ha presentato un decalogo di problemi da risolvere a breve akltrimenti molti comuni siciliani rischiano il default. Questo il contenuto della nota consegnata al governo: “Le difficoltà e i ritardi che la gran parte dei comuni siciliani incontrano da numerosi anni, nell’approvare gli strumenti finanziari rappresentano solamente la punta dell’iceberg delle profonde criticità di carattere finanziario e organizzativo che derivano da una pluralità di cause quali: la mancata previsione di strumenti perequativi che compensino la scarsa capacità fiscale (si tenga conto del fatto che gli stessi fabbisogni standard ad oggi non tengono conto ancora delle capacità fiscali). Nel caso della Sicilia, i meccanismi perequativi derivano, oltre che dalla legge sul federalismo fiscale (n.42/2009), direttamente dalle norme dello Statuto siciliano; l’inadeguatezza del sistema di riscossione dei tributi locali, anche a causa delle specifiche criticità legate al funzionamento di Riscossione Sicilia SPA; profonde carenze di personale qualificato. Secondo un recente monitoraggio effettuato dall’ANCI Sicilia mancano, in pianta organica, circa 15.000 unità, di cui oltre 4.000 tra dirigenti e categoria “D”. Su tale ultimo aspetto, va evidenziato il circolo vizioso derivante dal fatto che la legge ha legato le capacità assunzionali alle capacità finanziarie degli enti.

Più in generale, tali difficoltà rappresentano il risultato di una mancata armonizzazione sul piano finanziario e legislativo nei rapporti tra lo Stato, la Regione siciliana e gli enti locali dell’Isola in ragione dello Statuto speciale.

La manifestazione di oggi rappresenta solamente l’ultima tappa di una mobilitazione indetta dall’ANCI Sicilia già il 25 maggio 2021 sul presupposto che l’attuale quadro normativo sia inadeguato e insufficiente rispetto alla situazione di criticità strutturale in cui, da troppi anni, versa il sistema delle Autonomie Locali siciliano.

A ciò si aggiunga la prolungata e ormai strutturale difficoltà degli organismi associati in settori strategici, quali il sistema integrato dei rifiuti e delle acque e il sistema socio-sanitario. A sostegno delle Società per la Regolamentazione dei Rifiuti (SRR), delle Assemblee territoriali idriche (ATI) e dei Distretti socio-sanitari, sono necessari specifici interventi per accelerare la realizzazione di interventi infrastrutturali e la rigenerazione del sistema amministrativo.

Sono troppi gli Enti della Regione Siciliana in dissesto e in predissesto che non riescono a perseguire un risanamento strutturale e che non sono più nelle condizioni di garantire i servizi efficienti e di qualità in favore di cittadini e imprese, frenando così ulteriormente lo sviluppo economico.

In questa fase si corre il gravissimo rischio di essere costretti a sprecare l’occasione storica per ridurre il divario con le aree più sviluppate del Paese: il pieno ed efficiente impiego delle risorse della nuova Programmazione Comunitaria 2021- 2027 e, ancor di più, del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR).

In assenza di interventi urgenti sul piano finanziario e normativo capaci di semplificare e dotare gli Enti di risorse professionali e mezzi finanziari, sappiamo sin d’ora che il rischio di perdere questa occasione storica si tramuterà in una certezza.

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