Qualità della vita, Siracusa risale di sette posizioni
La città di Siracusa
ha guadagnato sette posizioni rispetto allo scorso anno, nella classifica sulla
qualità della vita. Un miglioramento relativo, visto che Siracusa chiude quest’anno
al 98° posto, abbandonando la scomoda penultima posizione dello scorso anno. La
classifica, come sempre stata dal Sole 24 ore, fa registrare che cinque
capoluoghi della Sicilia su nove migliorano la propria posizione in classifica
ma tutte le città dell’Isola sono ben lontane dai primi posti che vedono
il podio
con Trieste, Milano e Trento. Per arrivare alla prima città siciliana
nella classifica sulla Qualità della vita pubblicata questa mattina da
“Il Sole 24 ore” bisogna scorrere fino all’84esima posizione (su
107 capoluoghi di provincia in elenco) per leggere Agrigento che fa un
balzo in avanti di 14 posti rispetto all’anno precedente. Seguono poi
Ragusa (87esimo posto, +12), Enna (92esimo, +11) e poi Palermo (95 posto e
– 6 rispetto all’anno scorso).
Nelle ultime dieci posizioni di classifica, poi, cinque posti sono occupati da città siciliane. Si tratta di Messina (97esimo, -6), Siracusa (98, +7), Catania (102, -12), Caltanissetta, (103, +3). Chiude la classifica delle città siciliane Trapani che si trova al terzultimo posto nazionale (prima di Foggia e Crotone) occupando il 105esimo posto e perdendo 4 posti rispetto all’anno precedente. Ma la città che ha perso più posizioni nell’ultimo anno come si può notare è stata Catania, bn 12 posizioni in meno che la rendono una delle città più invivibili del Paese. In una cosa però la città eccelle: a lievllo nazionale è seconda in classifica per quoziente di natalità (nati vivi ogni mille abitanti) sebbene sia messa malissimo sul fronte di ricchezza e consumi. La città va poi malissimo nell’indicatore che misura giustizia e sicurezza e ancora peggio in ambiente e servizi per cittadini.
L’indagine, come ogni anno, scatta una fotografia del Paese attraverso 90 indicatori statistici su base provinciale divisi in sei ambiti: ricchezza e consumi, affari e lavoro, demografia società e salute, ambiente e servizi, cultura e tempo libero. Tra questi, ci sono 28 parametri aggiornati al 2021 e una decina di “indici sintetici” (cioè che a loro volta aggregano più parametri): quest’anno la storica indagine del Sole 24 Ore consente di focalizzare in particolare come sta andando la ripresa post pandemia – grazie ad un’analisi fatta su 20 dei 90 indicatori, per i quali è stata anche considerata la variazione rispetto all’anno precedente – e quali sono i divari territoriali, di genere e generazionali che ancora persistono, analizzati attraverso gli indici della ‘Qualità della vità di bambini, giovani e anziani, che premiano le province con il miglior contesto di vita per fasce di età, e l’indice della ‘Qualità della vita delle donne, presentato oggi per la prima volta, che misura la geografia dei divari di genere.