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Distretto socio sanitario, in ritardo per i progetti da inserire nel Pnrr

I segretari provinciali di Spi e Funzione Pubblica Valeria Tranchina e José Sudano ritengono  che si rischi di perdere le risorse  economiche destinate dal PNRR ai Distretti Socio-Sanitari della provincia.

I fondi sono destinati alla realizzazione di progetti che contribuiscono  a perseguire gli obiettivi strategici definiti dallo stesso PNRR. E’ ormai indifferibile la necessità, per gli Enti Locali, di investire sul proprio personale in termini di valorizzazione delle competenze, formazione specifica nel settore, impiegando a tempo pieno e indeterminato le attuali risorse umane presenti negli Enti, ricercare nuove e specifiche professionalità da integrare a quelle già esistenti, per il raggiungimento degli obiettivi da raggiungere per il PNRR, dichiarano Tranchina e Sudano, per i quali occorre occorre costituire un gruppo di lavoro, una task force di indirizzo e di controllo che desse supporto ai territori e agli Enti Locali in difficoltà e ne monitorasse regionalmente la progettualità politica e di investimento attraverso interventi mirati ad una infrastrutturazione sociale ad oggi inesistente nella nostra provincia“.

L’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro ha emesso in data 31 dicembre un Avviso Pubblico finalizzato ad acquisire entro il 21 gennaio le manifestazioni di interesse da parte dei Distretti Socio-Sanitari o dei Comuni per realizzare progetti legati agli investimenti del  PNRR riguardo alla Missione 5 Inclusione e Coesione.

Gli investimenti  previsti nella Missione 5 riguardano le linee di attività e di sostegno alle persone vulnerabili, interventi per una vita autonoma e per la de-istituzionalizzazione delle persone anziane  specie per i non autosufficienti, interventi per rafforzare i servizi sociali a domicilio e prevenire il ricovero in ospedale,  percorsi di autonomia per persone con disabilità, rafforzamento del sistema territoriale di presa in carico delle persone senza dimora o in povertà attraverso l’housing temporaneo e/o la realizzazione di centri servizi per il contrasto alla povertà.

Le note di criticità e la sofferenza del Sistema degli Enti Locali e dei Distretti, quindi, possono determinare una risposta non coerente con i bisogni delle comunità territoriali con interventi a macchia di leopardo che costituiranno e/o aggraveranno le disuguaglianze tra territori e fasce di popolazione, nonostante la possibilità di utilizzo di risorse tanto reclamate e attese.

Spi e Funzione Pubblica – concludono Valeria Tranchina e José Sudano – auspicano una forte attenzione delle Istituzioni in risposta a tali opportunità, anche in termini di sviluppo economico ed occupazionale, attraverso sia decisioni politiche volte al rafforzamento, alla formazione e all’efficientamento del personale in organico che ad una programmazione  del welfare territoriale che non possa prescindere dal confronto e dalla verifica con le reti territoriali  costituite dagli stakeholders e dalla mappatura dei servizi e bisogni sociali“.

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