Droga, operazione dei carabinieri ad Augusta: in manette 15 persone (i nomi)
Un centinaio Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Augusta, coadiuvati dalle Compagnie di Siracusa, Noto, Catania-Piazza Dante e Catania-Fontanarossa, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sigonella, dal Nucleo Cinofili di Nicolosi, hanno eseguito una ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Tribunale di Siracusa − Sezione GIP per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso nei confronti di 15 persone, di cui due attivamente ricercati. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Siracusa, sono state eseguite nei confronti di 6 persone: Carmelo Coco, 64 anni, di Catania; Anthony Patania, 22 anni, di Augusta; Massimiliano Formica, 43 anni, di Lentini; Michela Finocchio, 50 anni, di Augusta; Carmela Castro, 52 anni, di Augusta; Damiano Giuffrida, 26 anni, di Augusta.
Sono ai domiciliari Sebastiano Amenta, 32 anni, di Augusta; Agata Burzì, 40 anni, di Augusta e Samuel Lanzafame, 21 anni, di Augusta.
Le misure costituiscono l’esito di una attività d’indagine avviata nel gennaio 2020 e sviluppatasi nel periodo caratterizzato dalle prime restrizioni conseguenti alla diffusione del Covid-19 nei confronti di alcuni spacciatori del territorio di Augusta che si approvvigionavano della droga a Catania.
Gli spacciatori si recavano nel capoluogo etneo con autovetture prese a noleggio in un autosalone di proprietà di un pregiudicato del luogo, per poi spacciare nel territorio megarese. In alcuni episodi si è anche accertato che, per eludere i controlli, gli assuntori per non essere fermati dai Carabinieri con addosso le sostanze acquistate, consumavano lo stupefacente anche all’interno delle abitazioni dei pusher.
I destinatari del provvedimento, alcuni collegati tra loro da vincoli di parentela, che talvolta effettuavano le consegne a domicilio in ragione del lockdown, nel riferirsi allo stupefacente utilizzavano talvolta un linguaggio criptico anche per distinguere la sostanza leggera da quella pesante, del tipo “preparami 7 panini” (riferito a dosi di droga), “gli vendo un pezzo di scoglio” o “una pietra” (riferendosi in entrambi i casi a cocaina molto compatta), “me ne sono preso 10 cerchi” (dosi di cocaina) o anche prodotti da bar (cappuccino, caffè, granite) e si sensibilizzavano a vicenda nel limitare le conversazioni telefoniche preferendo l’utilizzo di WhatsApp o Telegram.
In tal modo, si riusciva ad ottenere un guadagno anche di 3.500 euro ogni due giorni (la cocaina, acquistata a 55 euro al grammo, tagliata con mannite, veniva rivenduta a 100 euro, mentre la marijuana veniva venduta a 50 euro ogni 3,5 grammi) ottenendo una sorta di cassa comune, in parte utilizzata per l’acquisto di nuova sostanza da spacciare.
A seguito dei controlli effettuati con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, nove persone attinte dalle odierne misure sono risultate destinatarie del reddito di cittadinanza, per le quali verrà avanzata la proposta di revoca del beneficio.
Nel corso dell’attività, terminata nel mese di ottobre 2020 e corroborata dalle risultanze di attività di intercettazione.
Ad Augusta, i carabinieri stanno eseguendo un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Tribunale di Siracusa per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’attività d’indagine si è sviluppata nel periodo caratterizzato dalle prime restrizioni conseguenti alla diffusione del Covid-19.
Sono in corso numerose perquisizioni da parte di oltre 100 militari, con l’ausilio dello squadrone eliportato Cacciatori di “Sicilia” e cani antidroga e di ricerca armi ed esplosivi del Nucleo Cinofili di Nicolosi (Ct)