Siracusa. Canale Galermi, agricoltori rivendicano in Prefettura il diritto ad avere l’acqua che pagano
Questa mattina, per l’ennesima volta, gli agricoltori utenti del Canale Galermi sono stati costretti a scendere in piazza per protestare, rivendicando il diritto ad avere l’acqua da loro regolarmente pagata. Lo comunicano l’On. Vincenzo Vinciullo e Mauro Basile.
Bisogna ricordare, a scanso di equivoci, che non si tratta di un servizio che viene fornito gratuitamente, ma di un servizio pagato profumatamente e che non viene però onorato da parte di coloro i quali devono fornire acqua agli agricoltori che, per l’ennesimo anno consecutivo, rischiano di perdere il frutto del proprio lavoro, cioè il raccolto.
Inutile ricordare che dal 2012 si susseguono in continuazione le proteste, inutile ricordare che le somme stanziate per mettere in sicurezza il Canale sono scomparse senza lasciare traccia del loro passaggio.
Gli agricoltori, in tutti questi anni, si sono scontrati contro una burocrazia insensibile ai problemi della gente, anzi con atteggiamento vessatorio nei confronti degli utenti paganti, che ha mortificato l’azione della politica, che invece si è spesa a tutela del territorio e degli agricoltori.
Ringraziamo il Prefetto per l’autorevole intervento, ricordando che sul canale lo Stato non ha alcuna competenza ma che la competenza è esclusiva della Regione e che siamo stati costretti a rivolgerci alla Prefettura proprio perché abbiamo dovuto subire anche l’indifferenza della Regione che è pronta a pretendere il pagamento di un servizio che, invece, non fornisce più.
Una cosa assurda, insopportabile, che dimostra lo scadimento della Regione Siciliana e delle sue sedi periferiche, dal momento che, hanno concluso Vinciullo e Basile, si sono persino rifiutati di spendere le risorse che sono state stanziate per mettere in sicurezza il canale e poter quindi fornire acqua agli utenti che, ripetiamo, pagano un servizio di cui non usufruiscono.