Noto, sarà inaugurata sabato prossimo la mostra “Da crisalide a ribelle”, collettiva femminile nella Galleria di Palazzo Nicolaci
Noto – Dal 19 marzo al 25 aprile 2022 la Galleria Palazzo Nicolaci a Noto ospita “Da Crisalide a Ribelle”, una rassegna tutta al femminile curata da Paoletta Ruffino, presidente dell’associazione culturale Altera Domus, promotrice dell’iniziativa, e Carlo Tozzi, founder e art promoter di St-Art Amsterdam. L’esposizione, patrocinata dal Comune di Noto, vede la partecipazione di 22 artiste italiane e 2 iraniane, e sarà visitabile gratuitamente dal giovedì alla domenica in orario pomeridiano, dalle 17 alle 20. La mostra, come si evince chiaramente già dal titolo, introduce lo spettatore nei luoghi della trasmutazione, nel mistero della metamorfosi umana, della rinascita, attraverso la metafora della crisalide che da larva si trasforma in farfalla per arrivare a volare liberamente e sperimentare il senso dell’arte come intensità e forma di vita. La forza creativa che emerge dalle 80 opere in mostra, tra cui pitture, fotografie, disegni e acquarelli, includendo diversi lavori inediti, s’impone sulle tenebre di questo nostro tempo, segnato da guerre e pandemie, e fa sognare il pubblico rigenerando un sopito sentimento di bellezza che lo riconcilia con il reale che ha dinanzi. Ognuna con la propria storia artistica, con i temi e le interpretazioni che rendono unico ogni tratto di pennello e che sarà bellissimo poter vedere insieme nella Galleria di Palazzo Nicolaci. 22 artiste: Elisa Anfuso (sedotta dalla poetica surrealista di Renè Magritte realizza composizioni dall’atmosfera misteriosa e onirica mediante inconsueti accostamenti), Silvia Berton (in mostra con una serie di inediti ritratti di top model dei nostri giorni, condotti con viva intensità ritrattistica e penetrante efficacia espressiva), Erica Campanella eAngela Regina ( con le loro fotografie in bianco e nero e piccole foto vintage polaroid comunicano a chi guarda che il compiacimento per la descrizione del corpo femminile non cerca motivazioni al fatto in sé, ma il senso di una ricerca artistica),Ilaria Caputo (portatrice della metafora del viaggio interiore), Alessandra Carloni (street artist le cui opere sono chiavi d’accesso alla sua interiorità e spiritualità), Anna Caruso (nei suoi “Framing Effect”, promuove una pittura simbolista basata sulla memoria e caratterizzata da sottili straniamenti), Antonella Cinelli (le sue giovani protagoniste, belle e sensuali, avvolte in una calda luce dorata, sono Veneri contemporanee) , Giulia D’Anna Lupo (le protagoniste di Giulia sono sante, in senso figurato, di questo nostro tempo, che rivendicano rispetto e “devozione” per il loro essere diversamente donna), Elisa Filomena ( i suoi raffinatissimi ritratti di donne “dandy” ostentano una bellezza ricercata e compiaciuta), Maria Gagliardi (orienta la sua ricerca incorniciando vecchie foto di indossatrici degli anni 50 ), Debora Garritani (affida ad un oggetto: una macchina da cucire, la sua poetica essenzialmente concettuale, ponendo una profonda riflessione sull’attesa), Jara Marzulli ( conturbanti e oniriche si mostrano all’osservatore, le sue protagoniste), Cali La Ribelle (la sua libertà espressiva è basata su un astrattismo privo di intenzionalità figurativa), Alessandra Rovelli (mostra, dal 2016, una felice ispirazione nella pittura di paesaggi a cui attribuisce un significato simbolico), Grazia Salierno ( spazia e racconta corpi che si muovono in spazi indefiniti) Roberta Serenari (nelle sue opere dominano scenografie complesse contro cui si stagliano enigmatiche figure femminili), Milena Sgambato ( le sue giovani donne solitarie ed evanescenti vagano nella tela), Tina Sgrò (mira a rendere nei suoi metafisici scorci urbani di una Milano sognata da piccola, una sintesi di tempo, luogo, colore e tono), Ladan Tofighi (dal sottile “humour noir” teso a spingere l’osservatore ad una riflessione sulla condizione femminile), Samantha Torrisi (la sua pittura è una poesia introspettiva e intimistica), Nooshin Zokaie (attinge all’inconscio creando un’arte impegnata, mirante a ricostruire la coscienza e la società umana, mettendo sulla tela quel che gli occhi non possono vedere).