Pasqua: “Pochi medici e infermieri all’ospedale di Lentini”
Gli organici dell’area emergenza dell’ospedale di Lentini sono ridotti all’osso, mettendo a rischio la funzionalità della struttura oltre che carente la risposta sanitaria nella zona Nord della provincia. Un dato oggettivo che è stato riscontrato dal deputato regionale Giorgio Pasqua, componente della commissione Sanità dell’Ars, che ha fatto un sopralluogo nel nosocomio lentinese. “L’area emergenza – dice Pasqua – sconta la presenza del 50% in meno della dotazione organica soprattutto dei medici ma anche d’infermieri e di tecnici. Su dodici medici, solo sei ruotano in turnazione mentre persistono difficoltà a reperire sanitari. Sono pochi i medici che si specializzano e la maggior parte opta per le strutture ospedaliere catanesi. Una parte del monte ore mancanti viene coperta con un plus temporale di 540 ore che oggi sono quasi in esaurimento: fra qualche mese il pronto soccorso di Lentini avrà una copertura ore pari a zero”.
Alla situazione di carenza di personale si aggiunge il fatto che il pronto soccorso lentinese deve supplire alla chiusura dell’omologo reparto di Caltagirone. “Com’è noto – dice Pasqua – sono stati nominati dei commissariati per l’ospedale calatino perché i dirigenti non sono riusciti a risolvere il problema del pronto soccorso, dove c’era un solo medico in servizio ed anche il primario era costretto a fare i turni. Tutti i pazienti, quindi, sono trasportati in ambulanza a Lentini con doppio lavoro per i medici e molto più alto il rischio di errori”.
Pasqua ha rilevato problemi di personale in cardiologia e all’Utic. “Urge – dice -reperire più personale per rianimazione dove sono in servizio sette medici fra cui due specializzandi molto bravi”. Dopo il sopralluogo a Lentini, Pasqua ha incontrato il direttore generale dell’Asp, Lucio Ficarra, il quale, ribadita la difficoltà di assumere medici per l’area d’emergenza, ha assicurato che al più presto provvederà a rinforzare l’organico dei medici di cardiologia e della banca del sangue in cui sono in servizio appena due medici e il primario.