Noto, rubò in un ristorante: minore in comunità
Nella giornata di ieri, personale di polizia giudiziaria del Commissariato di Noto, al comando del Dirigente Vice Questore Dr Paolo Arena, al termine dell’attività investigativa, dava esecuzione alla misura del collocamento in comunità disposta dal Gip presso il Tribunale per i minorenni di Catania su richiesta della Procura dei minorenni a carico di un minorenne di 16 anni per il reato di furto aggravato in concorso.
I fatti si riferiscono al 20 maggio scorso allorquando il minore, in concorso con un maggiorenne, nottetempo, s’introduceva in un locale di ristorazione del centro storico tramite l’effrazione di un infisso dell’ingresso secondario. Ivi, con la complicità del maggiorenne (anni 24), si impossessava di un DVR e di una telecamera sottraendoli al proprietario titolare dell’esercizio. Quest’ultimo, dopo aver ricevuto la segnalazione dell’impianto circa la rilevazione di movimento interno, si recava nel suo locale, constatando che ignoti vi avevano fatto accesso frantumando il vetro dell’infisso, asportando il dvr ed una delle 4 telecamere ivi installate. Gli agenti di Polizia intervenuti visionavano le immagini registrate dalle quali si evinceva la presenza di due malviventi travisati con un cappuccio ma con i tratti somatici del viso chiaramente visibili che rovistavano all’interno del locale con fini predatori.
I due giovani, accortisi delle telecamere, ne asportavano una. In particolare, proprio il minore indicava al complice la presenza di una telecamera e quest’ultimo gli intimava di asportarla subito, insieme al dvr, azione prontamente compiuta dal minore che per far ciò si arrampicava su un pensile danneggiando e scollegando la strumentazione. Tutta l’attività investigativa, conclusasi col riconoscimento dell’identità dei due malviventi ad opera del personale di polizia giudiziaria e scientifica del Commissariato, veniva compendiata nell’informativa di reato e trasmessa alle Autorità Giudiziarie competenti. Il Gip presso il Tribunale per i minorenni di Catania, accogliendo la richiesta della relativa Procura, sussistendo un grave quadro indiziario, valutata la sfrontatezza nella commissione dell’azione delittuosa, la capacità a delinquere del minore non nuovo ad episodi di tale fatta e ben conosciuto nella comunità netina per la propensione ai reati contro il patrimonio, nonché il pericolo di reiterazione del reato, disponeva nei suoi confronti la misura del collocamento in comunità fuori dal comune di residenza. Resta al vaglio della Procura di Siracusa la condotta del complice maggiorenne.