Cnpp: “Nelle carceri siracusane carenza di agenti di polizia penitenziaria”
Chiedono una vera e propria riorganizzazione nei tre Istituti Penitenziari del distretto Siracusano. Il sindacato CNPP (Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria) è costretto a denunciare i gravissimi eventi che accadono negli Istituti in oggetto indicati, nonché la gravissima carenza di organico di Polizia Penitenziaria e la fatiscenza degli Istituti sia in termini strutturali che di salubrità dei locali.
«Andando per ordine di tempo e non certo per meno importanza, teniamo in primis ancora una volta porre il nostro personale plauso al Personale di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Siracusa per l’eccellente operazione che ha portato qualche giorno fa al rinvenimento di 27 cellullari occultati all’interno della struttura; un grave fenomeno in crescita esponenziale negli Istituti di pena malgrado l’immenso sforzo e gli accurati controlli per contrastare l’introduzione di oggetti e sostanze non consentite nonostante le recenti normative che certo non dobbiamo ricordare alle SV. che ormai trattasi di violazione del Codice penale», espongono i rappresentati del CNPP: Maurizio Sigari Giuseppe Mandurino Luigi Santacroce.
«Ma ancor più gravi, a parere di questa segreteria, sono certamente le aggressioni che stanno avvenendo periodicamente negli Istituti Penitenziari ai danni del Personale di Polizia Penitenziaria, che puntualmente come organizzazione sindacale denunciamo, e solo come esempio ricordiamo le numerose aggressioni avvenute nella Casa Reclusione di Augusta che hanno costretto gli Operatori a ricorrere all’intervento del Pronto Soccorso con diversi giorni di prognosi e per ultimo gli episodi di aggressione accaduti qualche giorno fa presso la Casa Circondariale di Siracusa e il sequestro di un Agente della Polizia Penitenziaria all’interno delle sezioni detentive presso la Casa Reclusione di Augusta avvenuto nei gironi scorsi; se a dire il vero trattasi di grave fenomeno in forte crescita in tutti gli Istituti Penitenziari della Nazione, sembrerebbe che tale fenomeno negli Istituti Penitenziari della Provincia di Siracusa, sia accompagnato da un senso di totale impunità tra i detenuti.
«Se da una parte ci troviamo pienamente d’accordo con l’art. 27 della Costituzione: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”; dall’altra, come organizzazione sindacale rappresentativa del Corpo di Polizia Penitenziaria, permetteteci di aggiungere una personale considerazione: «la Polizia penitenziaria, uomini servitori dello stato e fedeli al giuramento prestato, non può e non deve essere trattata come carne da macello», pertanto sarebbe auspicabile degli interventi seri decisi e incisivi.
«Restando in tema di competenza territoriale, soffermandoci agli Istituti in oggetto indicati, a parere dell’organizzazione sindacale il fenomeno delle aggressioni e il senso di impunibilità tra i detenuti, sono certamente anche frutto del gravissimo problema della carenza di organico di Polizia Penitenziaria che affligge gli Istituti, infatti, da fonte Istituzionale aggiornata al 30/04/2022, sembrerebbe che nella Casa Circondariale di Siracusa ci sia una carenza di organico di circa 10 unità a fronte di 608 detenuti ospitati, mancano 56 unità per la Casa Reclusione di Augusta a fronte di 461 detenuti mentre mancano 10 unità alla Casa Reclusione di Noto a fronte di 134 detenuti ospitati; numeri che evidentemente non tengono conto delle varie assenze, dei distacchi presso altre Sedi e di altri fenomeni che senza alcun dubbio lievitano le carenze di personale.
«Questa grave carenza impedisce di poter svolgere con scrupolo il servizio di vigilanza e osservazione dei detenuti, nonché impedisce di poter intervenire nel corso degli eventi critici con tempestività, professionalità e soprattutto a tutela del Personale, con un congruo contingente di Polizia Penitenziaria in relazione all’evento critico in atto.
«Il grave problema di cui sopra che fortemente preoccupa il sindacato CNPP (Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria) ha una conseguenza ancor più ampia, infatti oltre ad essere un problema per l’ordine e la sicurezza degli stessi Istituti Penitenziari, influisce gravosamente, sull’umore e il rendimento del servizio in termini di qualità del personale, che con apprezzabile spirito di sacrificio e abnegazione, pur di garantire i minimi livelli di sicurezza, “è costretto” a svolgere quotidianamente ore di servizio straordinario, e a volte deve “subire” richiami in servizio, giorni di riposi spostati e giorni di congedo dimezzati o non concessi.
«Nonostante quanto sopra, verrebbe da esclamare “oltre il danno la beffa”!!, infatti, il Personale è costretto ad operare e dover effettuare le pause ad esempio della M.O.S. in luoghi fatiscenti non salubri, a volte addirittura non in sicurezza o con servizi igienici assenti, a tal proposito ricordiamo il problema del locale M.O.S. della Casa Circondariale di Siracusa che abbiamo segnalato e poi parzialmente risolto con l’intervento apprezzabile della Direzione ma ancora insufficiente, ricordiamo il gravissimo problema strutturale della Casa Reclusione di Augusta con il suo secolare problema idrico, posti di servizio come il block house senza servizi igienici, strutture murarie di alcune sezioni detentive e non solo, in evidente stato di indecenza (per essere buoni), ecc. …
«Seppur siamo certi degli apprezzabili ma insufficienti sforzi anche dell’Amministrazione Centrale con le ultime assegnazioni, i gravi problemi di cui sopra, affliggono il Personale ormai da troppo tempo, e quotidianamente raccogliamo le doglianze del Personale riportandole puntualmente agli organi competenti la quale nostro malgrado solo parzialmente trovano riscontro.
«L’aria ormai si è fatta troppo tesa da diversi fronti, e auspicando un urgentissimo intervento risolutivo, con la presente riportiamo le proposte del nostro amico e Segretario Generale della FSA-C.N.P.P. Giuseppe Di Carlo, ovvero: l’utilizzo obbligatorio di body cam all’interno degli Istituti Penitenziari per gli operatori di Polizia, come unico reale strumento sia come deterrente contro le aggressioni da parte di detenuti sia come tutela per il Personale contro false insinuazioni; oltre l’indispensabile introduzione nell’ordinamento giuridico di reati specifici e aggravanti per reati commessi durante la detenzione ai danni di tutti gli operatori degli Istituti e ai danni di altri detenuti, con conseguente aggravio della pena stessa», concludono Maurizio Sigari Giuseppe Mandurino Luigi Santacroce del CNPP.