Autotrasportatore augustano fu condannato per mafia ma assolto sette anni dopo
Era stato condannato dal tribunale alla pena di dieci anni perché ritenuto responsabile di associazione mafiosa. A distanza di sette anni, però, la seconda sezione della corte d’appello di Catania ha ribaltato il giudizio di primo grado emettendo nei suoi confronti una sentenza di assoluzione per non avere commesso il fatto. Protagonista della vicenda giudiziaria è l’autotrasportatore augustano Maurizio Miano di 46 anni, il quale fu coinvolto in un’inchiesta della procura distrettuale antimafia, culminata con l’arresto di ventitrè persone. Miano era accusato di essere il referente ad Augusta del clan Mazzei, “’i carcagnusi” di Catania.
Nel 2015 il tribunale in composizione collegiale, lo condannò alla pena di 10 anni e 10 mesi di reclusione ritenendo provata l’accusa mossa dalla Dda. L’imputato, che è assistito dall’avvocato Puccio Forestiere, si è sempre protestato innocente ma è finito nel calderone dell’inchiesta perché due presunti esponenti del clan, nel corso di una conversazione, intercettata dagli investigatori, riferirono di un litigio avvenuto ad Augusta tra Miano e Giuseppe Rascunà di 75 anni, anch’egli condannato nello stesso processo in primo grado alla pena di 15 anni per traffico di cocaina. In quel litigio Miano e Rascunà si vantavano della loro appartenenza ai clan dei Carcagnusi e a quello di Piacenti.
In appello, l’avvocato Forestiere, che difende anche Rascunà, ha sostenuto l’insussistenza delle accuse mosse a carico di Miano, sostenendo che i giudici di primno grado non avessero valutato a sufficienza quanto riferito da un collaboratore di giustizia, che riferiva di non avere contezza del coinvolgimento di Miano nell’associazione, e di un poliziotto che aveva eseguito le indagini, che non attribuiva a Miano ruoli particolari in seno al clan. Anche il sostituto procuratore generale Miriam Cantone ha chiesto l’assoluzione pere Miano, accolta dai giudici della corte d’appello. Anche Rascunà si è visto riformare in meglio la pena da 15 anni a 4 anni di reclusione che ha già scontato.