Crisi area industriale, piano strategico della Uiltec
È arrivato il momento di ridisegnare il futuro dell’area industriale di Siracusa, occorrono fatti concreti per risolvere i problemi del petrolchimico. Lo sottolinea la Uiltec Macro Area Sud Est Sicilia, che darà il proprio sostegno ai lavoratori del territorio e a chi ha dimostrato di avere sempre a cuore il futuro dell’industria nel nostro territorio e non certo a chi prende tempo con inutili passerelle finalizzate ad una mera propaganda da campagna elettorale. Su queste convinzioni, la Uiltec intende costruire un percorso sindacale, valutando in divenire le azioni da intraprendere a supporto del lavoro e dello sviluppo dell’area industriale siracusana. La Uiltec non intende assistere alla moltiplicazione delle problematiche che portano al definitivo tramonto di un grande progetto industriale nato oltre 70 anni fa e che ha fornito sviluppo e occupazione al territorio, contribuendo a fare dell’Italia un grande paese industriale. La recente dichiarazione del Ministro Giorgetti, che ha di fatto bocciato la richiesta di area di crisi complessa, è l’ennesima tegola che si abbatte su uno degli asset industriali maggiormente strategici per il Paese. Non possiamo continuamente rincorrere le emergenze, la crisi russo-Ucraina e gli effetti su Lukoil, le recenti inchieste della Magistratura su Ias che devono fare il proprio corso, devono finalmente porre al centro un interrogativo sul futuro di un’area industriale fondamentale all’economia siciliana e siracusana. Serve un ragionamento strategico, prospettico e sistemico, occorre ridisegnare l’assetto dell’area industriale, chiarendo il nuovo ruolo che dovranno giocare le due raffinerie siracusane e gli impianti petrolchimici di Eni e Sasol. Occorre ragionare di investimenti, nuove produzioni e sostenibilità ambientale, traguardando i temi della transizione energetica, dell’economia circolare e dell’utilizzo dei fondi europei messi a disposizione attraverso il Pnrr. Un ragionamento da cui nessun soggetto in campo può esimersi. La politica, le istituzioni, i rappresentanti delle aziende e dei lavoratori sono chiamati ad una grande assunzione di responsabilità, gli stessi tavoli che stanno gestendo l’emergenza devono necessariamente discutere di futuro e di prospettiva. Le aziende devono proporre progetti reali. Il sindacato è pronto a confrontarsi e a mettere in campo la propria responsabilità e il proprio impegno. La Uiltec crede che questo progetto possa continuare, che le difficoltà del momento e le trasformazioni Industriali in atto, offrano una possibilità irripetibile che il territorio non può permettersi di perdere.