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Incendio Ecomac, il sindacato: “Maggiori controlli su inquinamento”

Incendio all’Ecomac, i sindacati edili scrivono agli organi preposti affinché si tengano sotto controllo le condizioni ambientali (e dunque di sicurezza) per garantire alle aziende limitrofe del territorio fra Augusta e Melilli, il regolare svolgimento delle proprie attività. Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, con i rispettivi segretari provinciali Salvo Carnevale, Nunzio Turrisi e Saveria Corallo, hanno infatti inviato una nota a prefetto e questura di Siracusa, nonché a Confindustria, Spresal (servizi di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro), Ance (Associazione nazionale costruttori edili) e le aziende Isab, Eni Versalis, Sonatrach e Sasol.
“Nel pomeriggio del 22 agosto, un incendio si è sprigionato in uno dei capannoni dell’impianto di smaltimento rifiuti della Ecomac in territorio di Augusta – scrivono i tre segretari – sprigionando una colonna di fumo nero e denso che si è stagliata per tutto il pomeriggio sopra la contrada megarese ed è rimasta visibile a chilometri di distanza, spingendosi fino a Siracusa. Ieri sono arrivate, presso i nostri uffici, numerose segnalazioni che denunciavano condizioni, conseguenza della nube sprigionata durante l’incendio, che rendono impossibile lo svolgimento di attività lavorative in sicurezza. Vi ricordiamo che, a fronte delle possibili indisponibilità delle imprese a realizzare azioni per affrontare queste situazioni di rischio per la salute dei lavoratori, gli RLS/RSU (rappresentante per la sicurezza e prevenzione/ Rappresentanza Sindacale Unitaria, ndr) possono chiedere ai lavoratori di astenersi dal lavorare come cita l’articolo 44 del Decreto Legislativo 81 del 2008. L’articolo 44 norma la situazione in caso di pericolo grave e immediato: “il lavoratore che in caso di pericolo grave e immediato, che non può essere evitato, si allontana dal posto di lavoro o da una zona pericolosa, non può subire pregiudizio alcuno e deve essere protetto da qualsiasi conseguenza dannosa”. Per cui, questo allontanamento dal posto di lavoro, a causa del grave rischio, deve essere comunque totalmente retribuito dall’azienda, nel caso in cui non venga considerato come cassa integrazione”.

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