Siracusa, arrestato ex poliziotto: i carabinieri indagano a largo raggio
Il fatto – a cura di Concetto Alota –
Nei giorni scorsi i carabinieri del comando provinciale di Siracusa hanno effettuato una serie di controlli straordinari del territorio siracusano, finalizzato a prevenire i reati contro il patrimonio e altro, impiegando numerosi equipaggi in uniforme ed in abiti civili.
Non si è trattato dei classici posti di blocco; i carabinieri si sono appostati, a bordo di autovetture in tinta civile, nei pressi di tutti gli ingressi della città, osservando, con discrezione, tutti gli occupanti delle vetture in transito e segnalando quelle sospette agli equipaggi in uniforme per il successivo controllo.
I militari dell’Arma nelle scorse ore hanno arrestato un uomo armato di pistola e in possesso di false pettorine delle forze dell’ordine.
I carabinieri del Nucleo Investigativo nella zona alta della città hanno notato un uomo a bordo di una utilitaria che ha attirato la loro attenzione. I militari hanno proceduto al controllo fermando l’uomo e sottoponendolo a perquisizione; nella tasca posteriore dei pantaloni, nascosta dalla camicia, aveva occultato una pistola con matricola abrasa e pronta a far fuoco, mentre all’interno della vettura sono state rinvenute false pettorine in uso alle forze dell’ordine e passamontagna.
Sono in corso le indagini per accertare quale fossero i veri motivi dell’arrivo a Siracusa e il disegno criminale del malvivente che è stato scongiurato dal pronto intervento dei carabinieri. L’uomo, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato condotto in carcere.
Negli ambienti giudiziari si parlerebbe di un contesto investigativo abbastanza complesso, ancora pieno di misteri; tutta questa vicenda sarebbe iniziata qualche giorno fa, quando a Siracusa gli uomini dell’arma, in maniera massiccia, si schierano per le strade in lungo e in largo in posizioni strategiche, in una sorta di controllo silenzioso. Cosa è davvero successo o cosa cercano ancora i carabinieri non è dato sapere; sin dall’inizio delle indagini su questo caso è stato innalzato un silenzio di primo grado.
L’indagato di origine palermitane si chiama Vincenzo Ruisi, 54 anni, nato a Palermo, ex poliziotto che ha svolto attività anche nei servizi segreti. È stato fermato durante il massiccio servizio di controllo del territorio, disposto soprattutto nella zona alta della città capoluogo, con l’impiego di diverse pattuglie. Per l’uomo è scattata l’accusa di detenzione illegale di armi e munizionamento. Nessuna indiscrezione sugli elementi possibili e cosa cercano ancora i carabinieri.
Assistito dall’avvocato Junio Celesti, Ruisi è comparso davanti al gip del tribunale aretuseo, Salvatore Palmeri, che, nel convalidare l’arresto, ha disposto nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre la Procura aveva insistito per la conferma della misura cautelare in carcere.
Inquirenti e investigatori vogliono comprendere i veri motivi per le quali l’uomo si trovasse a Siracusa e perché viaggiasse in auto armato di tutto punto e se insistono o meno nel territorio siracusano legami con la malavita locale che tenta negli ultimi tempi di riorganizzarsi. A destare i sospetti degli investigatori sono stati i trascorsi giudiziari dell’uomo, ex agente della questura di Palermo non più in servizio dal 1996. Ma i riflettori della cronaca si sono riaccesi su l’ex poliziotto nel 2016 quando fu accusato di essere stato il responsabile di una rapina a Palermo. Ma il cerchio magico delle ipotesi si potrebbe chiudere proprio sul reato di cui l’ex poliziotto si è reso già responsabile.