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Noto, tre giorni dedicati alla decima edizione di Codex Festival

Un’edizione ridotta per festeggiare i primi dieci anni di CODEX e tessere nuove forme di linguaggi e domande da condividere sul prossimo futuro, così nelle parole del direttore artistico Salvatore Tringali: “Un momento di riflessione sul senso del nostro fare e procedere, andando avanti comunque e ad ogni costo, rispetto alle condizioni date e alle prospettive piene di salite e variabili. La questione più urgente è quale può essere la funzione del nostro Festival giunto al decimo anno ? Quali gli echi e le ricadute sul territorio cittadino-regionale-nazionale e la comunità che si sta creando negli anni ?

Cercheremo di nutrire e accogliere il pensiero critico, da Sud, in un ragionamento condivisibile con i nostri più vicini interlocutori e riferimenti. Eccoci quindi a lanciare un invito per dedicarci insieme a un momento di riflessione e approfondimento che parta proprio dalla nostra comunità: Noto, tra i luoghi UNESCO più visitati e fotografati, città d’arte che rischia ogni giorno di essere travolta dalle conseguenze devastanti dell’overtourism. Un tema che può avere l’ambizione utopica, ma non disincantata, su cui riflettere e che ne richiama un altro affine: la cosiddetta “geografia culturale””.

Sabato 8 e domenica 9 ottobre – Teatro Tina Di Lorenzo

Due giornate, sabato dalle 10 alle 18, domenica dalle 10 alle 13, nel Teatro della città dedicato all’attrice Tina Di Lorenzo, con ospiti e amici di riferimento, per discutere insieme di mappe, risonanze tra le diverse politiche culturali e linguaggi. Le giornate di approfondimenti sono immaginate dal direttore artistico Salvatore Tringali con Rosalba Ruggeri, in passato collaboratrice di Radio3, amica del festival, curatrice e tessitrice di relazioni sul tessuto nazionale. Modera l’incontro il critico Paolo Randazzo, vice direttore dell’ANCT (Associazione Nazionale Critici Teatrali).

Gli spettacoli

Si comincia venerdì 7 ottobre alle ore 11 al Teatro Tina Di Lorenzo, protagonisti gli studenti delle scuole netine a cui sarà proposto Kriptonite di Orazio Condorelli, con Peppe Macauda, una produzione Santa Briganti.

“Un’ estate cittadina vissuta tra folli corse, timide speranze e incontri speciali. La metafora supereroistica irrompe sulla scena per un racconto intimo e vitale sulla memoria e sull’incanto del mondo”.

Ancora venerdì 7 alle ore 21.00 al Teatro Tina Di Lorenzo sarà di scena Obesity/From di e con Donatella Liotta, regia di Margareta Pesendorfer.

“La protagonista, nel passaggio da obesità a semplice sovrappeso grazie ad un intervento di chirurgia bariatrica, si chiede se non abbia in parte tradito la bambina, che felice era e bella si vedeva, nonostante la diversità, cedendo infine a conformare la propria immagine a quella dettata dalla società e dalla moda imperante.”

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Sabato 8 ottobre, alle ore 19, sul terrazzo della sala Gagliardi prenderà vita la performance Chorea Vacui del duo napoletano Gesualdi/Trono, artisti e ideatori di AltoFest – festival indipendente e dal respiro internazionale.

“Lo spettatore è chiamato a prendere parte al processo di costruzione del visibile: un guardare capace di non separare; una frattura nel nostro modo di vedere che sovverte la gerarchia fra soggetto e oggetto facendoci riconoscere corpi fra i corpi, parte “guardante” della materia guardata.”

Alle ore 21, al Teatro Tina Di Lorenzo, sarà la volta del Teatro Studio Krypton, con uno spettacolo che ha fatto la storia del teatro contemporaneo –  LULTIMO NASTRO DI KRAPP – di Samuel Beckett traduzione di Carlo Fruttero, diretto e interpretato da Giancarlo Cauteruccio.

“Con L’ultimo nastro di Krapp Giancarlo Cauteruccio torna a Samuel Beckett, il suo autore più amato, e al suo testo guida, affrontato con successo in veste di attore e regista in due precedenti edizioni”. Prima siciliana per un lavoro mai rappresentato in regione, che fa parte del repertorio di lavori storici della compagnia che Giancarlo Cauteruccio sta portando in giro per l’Italia in occasione dell’anniversario: Quarant’anni di Krypton e dieci di Codex, un bel sabato sera per festeggiare insieme con un uno dei testi più fortemente simbolici di Beckett.

A seguire, alle ore 23, al Convitto delle Arti, per il dopofestival di Codex tornano sul palco gli ”Iblomaldestri” con il concerto “Fin qui tutto normale” Rappin/Theater.

Alle 24.00 LA DIVINA CALABRIA di Giancarlo Cauteruccio.

Il Festival è promosso dall’ Associazione Culturale Cantina Sperimentale Iblea con il sostegno della Regione Siciliana, del Comune di Noto e con il contributo di sponsor privati.

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