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Familiari e amici di Cancemi in tribunale: “Vogliamo sapere come sia morto Vincenzo”

“Dopo sette mesi, attendiamo dalla Procura un segnale di volere approfondire le cause della morte di Vincenzo”. Un gruppo di familiari e di amici di Vincenzo Cancemi, il 41enne pachinese, il cui cadavere è stato ritrovato nel pomeriggio del 28 aprile scorso, chiedono che l’indagine non sia archiviato come suicidio. “Da sette mesi il corpo di mio figlio – dice la madre – si trova all’obitorio del cimitero di Pachino in attesa di un’autopsia. Ho il diritto di sapere come sia morto mio figlio sul cui cadavere sono ben visibili i segni di aggressione e di lesioni che non sono compatibili con la morte per impiccagione?”.

I familiari e gli amici hanno indossato t-shirt bianche con l’immagine di Vincenzo, una serie di striscioni con sù scritto “Verità per Vincenzo” ed hanno sostato per l’intera mattinata all’ingresso del palazzo di giustizia di viale Santa Panagia. “Chiediamo al procuratore Sabrina Gambino e al pubblico ministero Salvatore Grillo di fare eseguire l’autopsia – affermano i congiunti della vittima – da cui siamo certi emergeranno elementi che consentono agli inquirenti di avere un altro punto di osservazione del caso che ci rifiutiamo essere il suicidio. Vincenzo era una persona solare, pieno di vita che proprio quel pomeriggio si era recato in un negozio per acquistare il materiale edile per poi recarsi da un clienti con cui aveva preso appuntamento. Purtroppo, dopo le quattordici del 28 aprile non sappiamo che cosa sia accaduto e alle 18.30 abbiamo appreso al telefono dalla compagna che si fosse ucciso”.

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