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Incidente all’Isab Lukoil, Faranda: “La Prefettura convochi un nuovo vertice sulla sicurezza”

“La zona industriale di Siracusa non può finire sulle pagine dei giornali solo per le inchieste e per gli incidenti negli stabilimenti. E’ necessario un cambio di passo che come sindacato ci può vedere solo al fianco dei lavoratori. Ma vogliamo essere anche insieme alle imprese se avremo l’obiettivo comune di prevenire altri incidenti, altri feriti, altri morti”. Il segretario generale della Fismic Confsal, Marco Faranda, dopo l’incidente nell’impianto 1000 della raffineria sud Isab Lukoil nel quale è rimasto gravemente ferito un operaio di 58 anni, ribadisce la necessità di verifiche continue nel polo petrolchimico.
“Non è accettabile che un operaio si alzi la mattina per andare al lavoro senza sapere se tornerà a casa mentre si continua a perdere tempo senza prendere misure concrete per migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro”. Marco Faranda chiama in causa l’Ispettorato del Lavoro, Confindustria, l’Inail e il Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro: “Nessuno può sentirsi escluso da quanto accade negli stabilimenti della zona industriale – spiega Faranda -. Chiediamo da tempo l’istituzione di una task force per avviare i controlli nei luoghi di lavoro: a ottobre c’è stato un vertice in Prefettura ma da allora sono passati mesi in cui non è stato fatto assolutamente nulla. Al prefetto, che ci ha ospitato nel primo incontro, chiedo ancora una volta di farsi carico della vicenda perché non ci siano più alibi per nessuno. Considerata la totale inattività – dichiara il segretario generale della Fismic Confsal – chiedo nuovamente un vertice con tutti i soggetti coinvolti. Servono controlli rigorosi ed è necessario che gli imprenditori della zona industriale aprano le porte degli stabilimenti per consentire le verifiche. Bisogna attivarsi immediatamente perché, solo per puro caso, non stiamo parlando di un altro morto nella zona industriale”.

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