Siracusa – Pista ciclabile, l’opposizione dei commercianti: confecommercio raccoglie istanze per confronto pubblica amministrazione
A pochi giorni dall’avvio dei lavori sulle strade cittadine oggetto di riqualificazione per l’inserimento di percorsi ciclabili, Confcommercio Siracusa ha accolto le preoccupazioni dei tanti iscritti che esercitano le proprie attività nelle vie coinvolte. A partire da lunedì 13 marzo e fino al 13 giugno, come da ordinanza comunale O.D.C.S. 117/23, su Corso Gelone, Viale Teocrito e Viale Teracati sono stati previsti divieti di sosta con rimozione coatta per il restringimento delle carreggiate al fine di creare nuove piste ciclabili.
I commercianti, i ristoratori e gli esercenti delle varie categorie non hanno tardato a chiedere l’intervento dell’Associazione che li rappresenta per cercare un immediato confronto con la Pubblica Amministrazione e rivedere le modalità di intervento sulle strade. Già la scorsa settimana, infatti, prima dell’ufficiale apertura dei lavori, il Presidente Piscitello aveva lanciato un appello al Sindaco Italia che ha annunciato ieri la richiesta di rimodulazione del progetto presentata alla Regione Siciliana; a maggior ragione, con forza, l’Associazione, riunito d’urgenza il proprio Consiglio, auspica la repentina organizzazione dell’incontro con il Primo Cittadino.
“Creare disagio ulteriore alla già complessa mobilità siracusana nel periodo di avvio della stagione dell’accoglienza turistica – spiega Maurizio Filoramo, presidente provinciale della FIPE-Federazione Italiana Pubblici Esercizi ed Amministratore di un ristorante vicino alla zona archeologica – genera non pochi timori e non si comprende come mai non si sfruttino i mesi invernali per interventi così invasivi”. Ma a farsi portavoce delle anomalie che questo intervento presenta è Paolo Blanco, presidente della categoria auto-moto di Confcommercio, esperto conoscitore della mobilità su due ruote: “Ho avuto modo in tanti anni di lavoro di confrontarmi più volte sul piano della mobilità con la Pubblica Amministrazione; mi stupisce il mancato coinvolgimento dei protagonisti economici del territorio in una scelta così importante di intervento su vie urbane in cui insistono tantissime attività e, senza una stima del mix del parco circolante veicolare in città, non riesco a comprendere la necessità di un progetto tanto invasivo”. Blanco evidenzia che nelle tavole tecniche inserite nello studio approvato dal Consiglio Comunale vengono meno alcuni punti fondamentali per la corretta ideazione di una pista ciclabile propriamente detta: le misure di carreggiata e pista non verrebbero rispettate in tutta la durata del percorso, i cordoli di sicurezza previsti nella normativa di riferimento non figurano correttamente, così come la indiscriminata soppressione dei parcheggi riservati alle autovetture, non ultimo le misure disciplinate dal DPR495 e la salvaguardia della facilitazione d’accesso al Pronto Soccorso dell’attuale struttura Ospedaliera. La posizione dell’Associazione è chiara: “Nessun no assoluto alla mobilità alternativa – dichiara Piscitello – ma preliminarmente vanno proposti i servizi di trasporto pubblico e realizzate le aree di sosta alternative”. Dall’analisi dell’Associazione appare evidente che le piste ciclabili vogliano essere adattate ad un nastro stradale cittadino che non ha i requisiti per ospitarle e che va completamente rivoluzionato se davvero si auspica l’avvio di una nuova mobilità cittadina e sostenibile. “Stravolgere le principali vie di collegamento della città ad elevata destinazione commerciale, eliminare le aree di sosta senza prevedere spazi di parcheggio alternativi – conclude Blanco – significa rendersi complice di un ulteriore depauperamento delle attività commerciali che su esse sono presenti.”. A confermare la difficoltà che gli esercenti pagano sulla propria attività è la presidente provinciale della Federazione Moda Italia di Confcommercio, Angela Tarascio, che vive il sentimento dei commercianti della zona di Viale Tisia già oggetto di una riqualificazione da parte del Comune da diversi mesi: “I commercianti non sono contro i lavori di rigenerazione né contro le piste ciclabili ma i lavori vanno programmati ascoltando le esigenze di chi tutti i giorni alza la saracinesca per individuare tempi e modalità di esecuzione condivisi. Nel nostro quartiere c’è stata una interlocuzione e, nonostante ciò, i disagi non sono mancati perchè tante attività hanno visto calare drasticamente la clientela”.
L’Associazione dunque chiede uno stop temporaneo all’avvio dei lavori e un confronto concreto per rivedere quegli aspetti della progettazione che mostrano incongruenze; se la città deve cambiare volto non può non tenere conto delle esigenze di chi ne tiene acceso il suo motore economico.