Caso ufficio Spettacolo è sport, Identità priolese: pronta scrivere al Prefetto
Comune di Priolo Gargallo, a distanza di tre mesi dall’avvio di questa nuova legislatura e dopo diversi scontri in aula con questa amministrazione di maggioranza durante lo svolgimento dei consigli comunali pensavamo ad una definitiva tregua visti gli appelli che sono giunti dalla stessa per un confronto e dibattito democratico proficuo per una collaborazione costruttiva nel rispetto dei ruoli e delle posizioni politiche per il bene del paese. Ed invece ci risiamo giorno 16 agosto il capogruppo di IDENTITÀ PRIOLESE e Biamonte Alessandro invia a mezzo PEC e a nome dei cinque consiglieri di IDENTITÀ PRIOLESE una richiesta di convocazione di consiglio comunale su tematiche importanti. Giorno 1 settembre il presidente del consiglio comunale unitamente al segretario comunale ci notificano che non si può dare seguito alla nostra richiesta perché mancano le firme autografe dei consiglieri comunali richiedenti. Una formalità sanabile dal momento che la richiesta era stata inviata mediante PEC e inviata dal capogruppo delegato per legge nel ruolo che riveste. Anche stavolta appare caro Presidente che non abbia compreso fino in fondo il ruolo che le è stato affidato. Poteva come di consueto e con garbo invitare i suoi colleghi consiglieri comunali richiedenti in ufficio ad apporre una sigla alla richiesta già in suo possesso, poteva invitare gli stessi a protocollare un’integrazione firmata alla richiesta già ricevuta, poteva interagire con il capogruppo Biamonte e notiziarlo della svista, poteva convocare la conferenza dei capigruppo e confrontarsi sulla richiesta. Invece di vagliare possibili scelte democratiche ha preferito vestire uno sterile abito di rigore non convocando il consiglio comunale. Poco male presidente abbiamo già inoltrato un ulteriore richiesta. Dal nostro punto di vista Lei e l’amministrazione di maggioranza che rappresenta avete dimostrato l’incoerenza tra le belle parole che si pronunciano e le azioni che ne conseguono dal momento che i comportamenti assunti non risultano forieri di un confronto democratico nella sua massima espressione. Comunque, nessuna di queste dinamiche pretestuose, strumentali e di ostruzionismo ci faranno desistere dal continuare nel nostro ruolo di consiglieri comunali rappresentanti dei cittadini di questo paese e a tal riguardo ci vediamo costretti a richiedere presto audizione a sua Eccellenza il Prefetto per rappresentare tutte le anomalie che stiamo registrando nello svolgimento del nostro mandato, sembra proprio esserci una sorta di timore al confronto come se ci fossero situazioni da sottacere o nascondere.