Pachino, stalking: in manette un uomo
Aveva affisso anche dei manifesti funebri agli infissi dell’abitazione della vittima, che aveva deciso di troncare ogni rapporto con il convivente. Gli agenti della Polizia di Stato in servizio al Commissariato di Pachino hanno eseguito un’ordinanza di sottoposizione alla misura cautelare degli arresti domiciliari nei riguardi di Renato Boager di 49 anni residente a Pachino, per il reato di atti persecutori, detenzione e porto illegale di armi da sparo, danneggiamento aggravato. L’ordinanza, disposta dal GIP del Tribunale di Siracusa, è l’atto finale di una complessa attività investigativa eseguita dagli Agenti e coordinata dalla Procura della Repubblica di Siracusa ed iniziata nell’agosto 2014. La vittima riferiva delle continue violenze subite durante una relazione sentimentale avuta col Boager partire dall’anno 2012.
Lo stesso, da subito si era distinto per l’indole particolarmente violenta ed autoritaria che spesso si traduceva in offese e minacce anche per futili motivi. La gelosia, presto degenerava anche in aggressioni fisiche giustificate per presunte mancanze della donna nei suoi riguardi.
Alla fine dell’agosto 2012, la donna veniva percossa con violenza dall’uomo solo perché aveva tentato di mettersi in contatto telefonico coi figli avuti da una precedente relazione.
Nell’occorso, la vittima troncava definitivamente ogni frequentazione con l’uomo. Da quel momento, l’attività persecutoria cresceva d’intensità sconfinando in veri e propri atti intimidatori consistenti in annunci funebri lasciati sugli infissi dell’abitazione, lettere anonime, carcasse di animali recapitate all’ingresso del domicilio, incendi di autovetture in uso a persone legate da relazione affettiva alla donna,esplosione di colpi di arma da fuoco. La pericolosità criminale dell’arrestato, confermata da trascorsi criminali di notevole rilevanza, veniva rappresentata con dettagliata informativa alla Procura di Siracusa che all’esito delle attività di indagine , richiedeva l’applicazione urgente della misura cautelare degli arresti domiciliari poi effettivamente disposta dal GIP con apposita ordinanza, sussistendo gravi indizi di colpevolezza ed il pericolo di reiterazione della condotta delittuosa, mettendo così fine alla scia di violenza nei confronti della donna.