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Caso Ias, chiesto un incontro con tre ministri

La questione Ias e le problematiche connesse al polo industriale siracusano al centro di una lettera del il senatore Antonio Nicita ha trasmesso ai ministri Urso Ministro Urso, Pichetto Fratin e Fitto, al presidente della Regione Siciliana e al Prefetto.

Nella lettera si sollecita un incontro urgente lamentando che “nonostante l’annuncio fatto dal Ministro a Siracusa, nel maggio 2023, per il quale la Sicilia sarebbe divenuta un “hub energetico europeo”, nessuna azione concreta sia stata intrapresa finora: il PNRR, anche nella settima nuova missione RePower EU, non prevede ad oggi investimenti strategici in transizione ecologica, riconversione e rilancio di grande respiro”.

Nicita chiede iquali siano i dettagli strategici legati all’applicazione delle prescrizioni Golden Power a GIU Energy e ritiene che, dato il perdurare di crisi geopolitiche, debba essere prorogato anche al 2025 il termine che assicura al Governo l’opzione di esercitare lo strumento dell’«amministrazione fiduciaria temporanea» a suo tempo proposto per primo proprio da Nicita in Senato con un proprio emendamento. In relazione alla complessa vicenda del Depuratore IAS Nicita ritiene che “vada fatto urgentemente ogni sforzo, anche attraverso un nuovo DPCM, per recepire tutti i punti sollevati dalla magistratura al fine di garantire sia gli esiti ambientali indicati che un sistema di controlli appropriati e credibili, con adeguati strumenti tecnici e personale dedicato”.

“La sostituzione dell’attività del depuratore IAS da parte dei privati, con autonomi impianti integrali – continua Nicita “moltiplica la necessità dei controlli, rende più difficile l’accertamento di responsabilità a monte da inquinamento a valle, fa venire meno un presidio di gestione pubblica a valle, inibisce prematuramente una possibile attività di innovazione e diversificazione del depuratore, elimina l’attuale fonte di finanziamento delle attività dello stesso e la futura sostenibilità finanziaria di attività di depurazione residue civili”.

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