Se te lo fossi perso

Abusi sessuali su allieva Gdf, indagato capitano siciliano

La denuncia di un’allieva della Scuola ispettori e sovrintendenti di Coppito, in Abruzzo, ha fatto scattare le indagini della Procura dell’Aquila per violenza sessuale a carico di un capitano delle fiamme gialle di 33 anni siciliano.

La Procura dell’Aquila ha aperto un fascicolo per violenza sessuale e maltrattamenti in concorso.

Il Comando generale della Guardia di Finanza ha deciso di allontanare gli indagati, trasferiti in altre regioni con compiti operativi.

La vicenda risale allo scorso maggio, quando l’allieva, originaria della Puglia, decide di denunciare le presunte violenze subite da parte di un capitano della Scuola, una delle più prestigiose delle Fiamme Gialle a livello nazionale.

La giovane, al primo anno di corso, avrebbe riferito di essere stata vittima di abusi nell’abitazione dell’ufficiale, un 33enne originario della Sicilia, nella periferia dell’Aquila.

Sulla vicenda, sulla quale indaga anche la Procura militare.

Si teme infatti che possano essere numerosi i casi simili a quelli raccontati dalla vittima degli abusi, adescata con la promessa di un aiuto in vista degli esami. Secondo l’accusa, gli altri tre capitani indagati (un 30enne di Formia, un coetaneo di Battipaglia e un 29enne di Pescara) avrebbero cercato di ottenere prestazioni sessuali da altre allieve di quella che viene considerata una Scuola modello per i finanzieri italiani.

Nel gruppo WhatsApp gli indagati si sarebbero scambiati informazioni e contatti delle allieve con tanto di foto e video.

Materiale finito all’interno del fascicolo sul tavolo dei magistrati, che hanno disposto anche il sequestro dei dispositivi mobili e computer.

Ai quattro viene contestato l’aggravante di aver commesso il fatto approfittando della loro qualifica di ufficiali e quindi di supremazia.

Un momento del giuramento dei 440 allievi marescialli in piazza 6 aprile, ex piazza d’armi, nella scuola ispettori della guardia di finanza di Coppito (AQ), oggi 7 aprile 2001. ANSA/ CLAUDIO PERI

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