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Abusi su una donna: fermo convalidato ma egiziano torna libero

E’ stato rimesso in libertà il cittadino egiziano,accusato di avere tentato di violentare una donna. Il fermo, operato dai carabinieri,è stato stato convalidato dal Gip del Tribunale di Siracusa, Patricia Di Marco, che ne ha disposto l’immediata scarcerazione non sussistendo a suo giudizio, i gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato. Protagonista della vicenda è Mohammed Hussaein, di 35 anni, il quale è stato arrestato dai carabinieri di Cassibile in quanto ritenuto responsabile del reato di violenza sessuale e ingresso illegale nel territorio dello Stato. Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma, l’uomo, che da due mesi circa è ospite nel centro di accoglienza di Pozzallo, avrebbe seguito da diverso tempo una donna che dice di avere conosciuto a seguito della sua precedente permanenza sul territorio siracusano. La donna ha denunciato di essere stata avvicinata dall’egiziano e di essere stata strattonata impedendole di muoversi. L’obiettivo dell’extracomunitario, secondo quanto denunciato dalla vittima, sarebbe stato quello di abusare di lei nelle vicinanze della propria autovettura, parcheggiata lungo il bordo della strada. La donna sarebbe riuscita a opporsi al suo aggressore e, una volta scappata, si è recata al pronto soccorso dell’ospedale per ricevere le cure del caso.

Scattata la denuncia, i carabinieri si sono messi alla ricerca dell’indagato, che è stato individuato e posto in stato di fermo d’indiziato di delitto e tradotto presso la Casa Circondariale di Cavadonna, dove è rimasto fino a ieri mattina, quando il giudice per le indagini preliminari non ha accolto la richiesta del pubblico ministero di emettere nei suoi confronti la misura cautelare in carcere. Al giudice, l’indagato, che ha affidato la sua difesa all’avvocato Giorgio D’Angelo, ha dato la propria versione dei fatti, che divergono da quelli raccontati dalla presunta vittima. Ha fornito un elenco di testimoni ritenuti credibili dal giudice che si è convinto della genuinità delle dichiarazioni dell’egiziano, per il quale non ha emesso alcun provvedimento restrittivo pur rimanendo indagato.

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