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Accorpamento Camere di Commercio: Crocetta e la favola della gatta frettolosa che fece i gattini ciechi…

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Quando si dice che la fretta è cattiva consigliera.

Sulle tematiche dell’accorpamento delle camere di commercio di Siracusa, Catania e Ragusa, in una nota diffusa poche ore fa il presidente Rosario Crocetta scrive: “Quelle di Ragusa e Siracusa saranno due Camere di commercio autonome. Lo annuncia il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, sulla base della decisione assunta oggi dalla Conferenza unificata Stato-Regioni, alla quale ha partecipato come delegata del presidente, la vicepresidente Mariella Lo Bello. “Questo risultato –  dice il presidente – è il frutto del lavoro congiunto che ha fatto la Regione siciliana con il Ministero dello Sviluppo Economico e rivela l’attenzione che la la presidenza della Regione ha nei confronti del territorio di Siracusa”.

Niente di tutto ciò. Crocetta quando decide di scrivere la nota non conosce ancora la decisione degli intervenuti, i quali approfonditi i quesiti posti da Confcommercio e riconoscendo i rilievi posti validi e degni di approfondimento, decidono di rinviare tutto al prossimo 25 maggio. Capita quando si ha fretta di far sapere le cose… .

Ma le indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi dagli ambienti politici della capitale, confermano che il ministro Carlo Calenda sarebbe ormai orientato a revocare il decreto del 25 settembre del 2015 per le troppe criticità intervenute relativamente all’istituzione della camera di commercio accorpata delle tre province. Confermando già allora che la riunione tecnica di martedì scorso presso il ministero dello Sviluppo economico e la Conferenza Stato-Regione programmata per oggi 4 maggio saranno solo un atto dovuto e nulla di più.
Secondo gli esperti, lo scenario a questo punto riparte da zero: o Siracusa di accorpa con Ragusa, ma insistono problemi di natura economica, oppure la soluzione rimane l’accorpamento tra Siracusa e Messina. E secondo gli esperti del settore del Ministero dello Sviluppo Economico e della Regione Siciliana, per Siracusa nessun altra soluzione per rimanere “autonoma”. Saranno tutte bufale, oppure semplicemente sporca politica?

C.A.

 

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