Ales Bialiatski incontra i ragazzi del liceo Einaudi
Nell’ambito della presenza a Siracusa di Ales Bialiatski per la consegna della cittadinanza onoraria, votata all’unanimità dal Consiglio Comunale di Siracusa e dalla Giunta guidata dal sindaco Giancarlo Garozzo, gli studenti dell’Einaudi, unitamente ai ragazzi soci di Amnesty International del Liceo Scientifico “L. Einaudi” di Siracusa, hanno trascorso una serata importante in sua compagnia scambiando vicendevolmente forti sprazzi di energia. Insieme alla responsabile, Adriana Canclini, e al Gruppo Italia 85 di Amnesty International di Siracusa, i ragazzi hanno ascoltato dalla viva voce di Ales l’esperienza drammatica che ha vissuto nelle carceri bielorusse come prigioniero di coscienza. Infatti ha trascorso in carcere dal 2011, in “incommunicado”(senza poter parlare con nessuno degli altri reclusi e se qualcuno avesse scelto di comunicare con lui avrebbe aggravato la sua situazione carceraria) tre anni della sua vita a conclusione di un processo unanimemente condannato dalla comunità internazionale. Il principale reato di cui è accusato Ales Bialiatski è “occultamento di reddito su larga scala”. Attraverso l’associazione Viasna cercava di aiutare le vittime della repressione politica e diffondeva, in maniera pacifica, informazioni riguardanti le violazioni dei diritti umani in Bielorussia. Non potendo aprire dei conti correnti bancari nel suo paese lo aveva fatto in Polonia e Lituania. Lì riceveva liberi contributi con i quali cercava di condurre le sue attività sia di scrittore che di presidente di Viesna. Le autorità bielorusse scoperti i conti esteri lo hanno condannato a quattro anni e mezzo di carcere. Grazie alla pressione internazionale esercitata da Amnesty International, attraverso la raccolta firme, il presidente della repubblica bielorussa Lukaschenko lo ha rimesso in libertà un anno e mezzo prima che scadesse il suo periodo di detenzione. Alla domanda di uno studente su quale valore avesse per lui questa cittadinanza onoraria, Ales ha risposto che, in un paese dove le violazioni del diritto alla libertà di espressione, di riunione pacifica e di associazione sono così evidenti, la cittadinanza onoraria ricevuta da Siracusa gli darà la forza e l’energia per continuare le sue battaglie per la libertà non solo nel suo paese ma anche in tutto l’Est Europa. Perché ha continuato a svolgere le sue attività di scrittore e di difensore dei diritti umani pur sapendo di rischiare il carcere e le privazioni, unitamente ai danni arrecati alla sua famiglia?, Ales, a questa domanda, ha risposto che vale la pena soffrire ed affrontare privazioni e sofferenze per una società dove la libertà dovrebbe essere considerata come l’aria che respiriamo e senza la quale ci sentiremmo soffocare. Tutto questo va fatto per aiutare le vittime della repressione politica e per diffondere nel mondo intero informazioni su questo paese. Nel corso della serata hanno fatto brevi interventi sia Giuseppe Provenza, membro del Coordinamento Europa di Amnesty International ed organizzatore dei viaggi dei testimonial A.I.- Sezione Italia, sia di Heather Mc Gill, Ricercatrice di Amnesty International, nella sede internazionale di Londra, la quale si occupa della zona est dell’ Europa. Più che prezioso è stato il contributo di Anna Petrova (traduttrice), per tutta la serata è stata accanto ad Ales aiutandolo a comunicare con tutti i presenti.
Salvatore Spallina