All’Einaudi, aule didattiche con pedane riciclate
ATre aule didattiche ambientali, complete di panche e cattedre, sono state realizzate dai genitori e dagli studenti dell’Istituto Einaudi di Siracusa, utilizzando pallet riciclati ai quali è stata data una seconda vita. Tre aule che sono state già posizionate nell’area esterna della scuola e che, con un sistema di wi-fi e di prenotazione, permetteranno alle classi di svolgere attività didattica all’aperto, come raccomandato da una recente circolare dell’assessorato regionale all’istruzione per mitigare il rischio di contagio.
Un lavoro di gruppo, corale, che ha permesso, nel rispetto della normativa anti Covid, in tempi brevi di consegnare gli arredi all’Istituto, un totale di trenta panche doppie, tre cattedre, sei sgabelli e un tavolo rotondo.
“Un esempio di scuola aperta per svolgere attività con il coinvolgimento dei genitori, del territorio, con l’obiettivo di promuovere buone pratiche“, sottolinea la dirigente scolastica dell’Istituto, prof.ssa Teresella Celesti.
“Un progetto molto interessante”, commenta uno dei genitori partecipanti. “Ho deciso di aderire a questa iniziativa perché è stato mio figlio a chiedermelo. Ci siamo incontrati il sabato mattina a scuola e muniti dell’attrezzatura necessaria abbiamo lavorato intensamente”. Pulizia delle pedane, taglio, schiodatura, piallatura, levigatura, coloritura sono solo alcune delle attività che padre, madri e figli, insieme, si sono trovati a svolgere per la realizzazione degli arredi.
Tempo e lavoro che hanno avuto l’obiettivo di coinvolgere genitori e figli in un progetto comune, tale da permettere di condividere del tempo “buono” e utile per la crescita personale degli stessi ragazzi.
Non solo genitori ma anche architetti, ingegneri, creativi, artigiani. Ognuno ha messo un poco della propria passione e delle proprie competenze per realizzare le panche, i tavoli, le cattedre. “Abbiamo scelto i colori dello Stomachion di Archimede per dipingere le panche e abbiamo dipinto lo stesso Stomachion sul tavolo di legno, ottenuto da una bobina riciclata”, continua un altro genitore. “Ci siamo divertiti tanto”, commenta Lorenzo, studente partecipante. “Il momento più bello è stato quando a fine mattinata abbiamo visto che ciò che desideravamo si era realizzato e a realizzarlo eravamo stati proprio noi”. Un applauso finale da parte di tutti i partecipanti ha accompagnato la soddisfazione per il lavoro eseguito.
“Ciò che più ci ha colpito è stata la richiesta dei genitori di continuare a svolgere le attività anche al di fuori del progetto”, commentano Salvo La Delfa e Nino Moscuzza, i docenti referenti. “Noi abbiamo dato le prime indicazioni ma è stato tutto semplice perché i genitorisapevano già come muoversi e cosa fare”.
Il modulo laboratoriale rientra all’interno delle attività del progetto “Leggo al quadrato” che l’Einaudi sta realizzando in collaborazione con il Chindemi e il Quasimodo di Floridia.
Hanno partecipato i genitori Marina Maltese, Fabio Schiavone, Giuseppe Pellegrino, Rosaba Montalbano, Roberto Filantropi, Katia Genovese, Giuseppe Veneziano, Luigi Manzella, Giovanni Villari, Assunta Tirri, Alessandra Di Gregorio, Sonia Manzella, Carola Casucci, Dario Pistritto, Maria Rita Liistro, Michele Intranuovo, Rossana Geraci, Gianfranco Del Vecchio, Manuela Cirignotta, Mariella Taranto.
Anche questa attività rientra all’interno del progetto “Einaudi Ambiente Sostenibile”, che l’Istituto “L. Einaudi” di Siracusa ha promosso con l’obiettivo di rendere la scuola modello nel campo della gestione dei rifiuti, del riciclo, della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente. Con questo progetto sono state realizzate diverse iniziative tra le quali l’attivazione della compostiera statica di comunità, l’attivazione della raccolta differenziata nelle aule e nelle aree comuni dell’Istituto e della sede decentrata, l’attivazione dell’iniziativa “Einaudi plastic free” con l’installazione di un depuratore ad osmosi inversa, l’attività di volontariato “Sei ore per l’Einaudi”, la realizzazione di un bosco con la messa a dimora e cura di più di 350 piantine di specie autoctona, l’installazione di una oliera per la raccolta degli oli vegetali esausti.