Amministrative 2018, Reale: “Davanti al Cga senza avvocati, pazienza”
E’ stato nuovamente sentito come persona informata dei fatti l’avvocato Ezechia Paolo Reale nell’ambito dell’inchiesta sulle elezioni amministrative del giugno del 2018. Reale, che una prima volta era stato sentito alla fine del mese di novembre, è stato nuovamente interrogato dai poliziotti della Digos, a cui la Procura aretusea ha delegato le indagini, proprio perché è stato lui a presentare un ricorso al Tar di Catania che ha già emesso una sentenza di parziale accoglimento, e adesso oggetto di attenzione del Cga, la cui udienza è stata fissata per il 28 maggio. La sentenza del Tar, come si ricorderà, è stata trasmessa alla Procura, come atto dovuto, aggiungendosi alla documentazione già in possesso dei magistrati, che avevano aperto il fascicolo già all’atto della denuncia subito dopo l’esito del ballottaggio alle amministrative di due anni fa.
“Durante l’esame – dice Reale – mi sono stati mostrati documenti che provengono dal Comune. La mia esperienza di penalista mi fa dire che c’è stato un atto formale precedente o di esibizione o di sequestro di documenti. Io non credo sia accettabile che quanto acquisito negli uffici comunali dalla Digos venga tenuto nascosto. E’ giusto che la gente sappia per avere un proprio orientamento sulla vicenda”.
In attesa che gli inquirenti completino le indagini, l’appuntamento al Cga diventa il principale obiettivo sia per l’avvocato Reale sia per il sindaco Francesco Italia. “Il 28 verrà fatto il processo anche se in modalità protetta – dice Reale – cioè rileggendo gli scritti. A me non piace che per un argomento così importante, venga tolta la voce agli avvocati, che non potranno partecipare all’udienza per la questione dell’emergenza sanitaria. Attendo, comunque, con tranquillità l’esito dell’udienza anche perché per me non si tratta di una questione di poltrone ma di altissimo profilo e importanza, perché venga ribadito in maniera chiara e inequivocabile il principio che ogni voto espresso dagli elettori debba avere un peso nella scelta della rappresentanza amministrativa. La sentenza del Tar ci ha detto che interi blocchi di voti siano stati gettati al macero e una serie di voti assegnati malgrado non fossero state segnate nella scheda”.