Anci Sicilia: “Comuni, allarme rosso”
È ormai allarme rosso per la sopravvivenza dei Comuni siciliani, ad un passo dal dissesto finanziario a causa delle casse vuote per i sempre maggiori ritardi, anche di un anno, e i minori trasferimenti di risorse finanziarie da parte della Regione in particolare, ma anche dello Stato.
A questa ferita aperta da anni, si aggiunge anche quella di una consolidata riduzione della riscossione dei tributi, che tocca punti di oltre il 50%, per il perdurare della crisi economica che vivono famiglie e imprese, aggravata, purtroppo, dal protrarsi dell’emergenza pandemica, che non permette ai Comuni di introitare soldi in cassa per pagare l’ordinario, così come i servizi essenziali che, stante al federalismo fiscale, devono essere coperti per intero dai cittadini-utenti.
Inoltre, pesano come macigni, nei già scarni bilanci comunali, le ristrettezze previste dalle attuali normative che impongono ai Comuni di accantonare, e quindi togliere dalle poche disponibilità rimaste, somme per il Fondo dei Crediti di Dubbia Esigibilità (i tributi non pagati dai cittadini), per il Fondo di Garanzia delle fatture che gli Enti sono impossibilitati a pagare in tempi ragionevoli e, non meno importante, il pagamento, con l’aggravio del 40% rispetto al normale costo, dell’energia elettrica che serve ad illuminare i centri abitati e a far funzionare le strutture pubbliche, qualora non si riesca, come accade, a far fronte con regolarità alle bollette dei consumi.
A gridare lo stato penoso nel quale versano ormai gli Enti territoriali siciliani, è il Vice Presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta, «Purtroppo la situazione finanziaria dei Comuni, così come dei Liberi Consorzi e delle Città Metropolitane, senza tanto giocare sulle parole, è drammatica, ed è giusto che i cittadini lo sappiano e ne siano consapevoli – risponde il Vice Presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta -. I Comuni, come vado denunciando da tempo, hanno difficoltà ogni anno ad approvare i bilanci di previsione e, quest’anno, addirittura di chiudere il consuntivo 2020. Lo scenario futuro che gli amministratori locali, a differenza della governance regionale, hanno di fronte non è per niente incoraggiante. Oggi al sistema degli Enti Locali in Sicilia mancano circa 2 miliardi di euro, e il Governo regionale neanche se n’è accorto».