Assunzioni al 118, condannati a lieve risarcimento Granata e Confalone
Ci sono anche gli ex parlamentari regionali siracusani Giancarlo Confalone e Fabio Granata tra i politici condannati a risarcire la Regione Sicilia del danno erariale procurato con le assunzioni illegittime al 118. Il collegio di secondo grado della Corte dei Conti ha però ridotto il primo la condanna a 37 milioni contestati inizialmente dalla Procura in prima istanza e ai 12 milioni in appello, ad una pena di 600 mila euro complessivi. Ciò significa che a ognuno degli imputati viene chiesto un risarcimento di circa 30 mila euro. Insieme con i due ex deputati regionali dovranno risarcire la Regione l’ex governatore Totò Cuffaro, Antonio D’ Aquino, Francesco Scoma, Francesco Cascio, Mario Parlavecchio, Giovanni Pistorio, Santi Formica, Nino Dina, Giuseppe Basile, David Costa, Giuseppe Arcidiacono, Angelo Moschetto, Carmelo Lo Monte, Michele Cimino, Innocenzo Leontini. In pratica tutta la giunta Cuffaro e i membri della commissione Sanità che con il voto del 2005 assunsero 512 nuovi autisti-soccorritori. Assunzione che, secondo i giudici contabili, non rispondevano a reali esigenze per migliorare il sevizio ma a “logiche clientelari e pressioni lobbystiche”.
Il priocesso ha vissuto alti e bassi. In primo grado i politici vennero assolti, ma in secondo grado, magistrati contabili riformarono anche se in parte la legittimità della scelta degli amministratori di allora di ampliare il numero delle ambulanze, ma censurarono il ricorso a 512 nuovi autisti-soccorritori. Per tale motivo ci fu anche una drastica riduzione del risarcimento chiesto ad respinse respinsero il ricorso. Ne fu presentato, però, subito un altro con il quale veniva chiesta la revocazione del processo perché sarebbero stati commessi errori nel calcolare il danno erariale.
L’ON. GRANATA: “ALTRO CHE COLPO DI SPUGNA”. “Parziale giustizia, altro che sconto o colpo di spugna”. Questo il commento da parte dell’on. Fabio Granata a proposito della sentenza della Corte dei Conti sul caso 118. “La mia formazione culturale e politica legalitaria e il rispetto profondo della magistratura di ogni ordine e grado mi hanno sempre impedito di commentare l’incredibile vicenda del 118, nella quale sono stato coinvolto solo per la mia unica partecipazione (da assessore alla cultura e al turismo) a una presa d’atto della Giunta regionale su un servizio essenziale quale il 118.
“L’enormità dell’errore compiuto dalla magistratura contabile oggi finalmente è stato in gran parte accertato – dice Granata – attraverso una sentenza di revocazione che certifica inequivocabilmente l’errore di calcolo oggettivo e che, in verità, avrebbe dovuto portare all£azeramento totale della sanzione amministrativa comminata. Leggere di sconti e colpi di spugna è allucinante e lascia l’amaro in bocca perché i numeri sono argomenti testardi e la procedura limpida: dall’appello alla Cassazione si è ribadito in sentenza che le ambulanze andavano acquistate esattaente nel numero deciso (non da noi, ma dai responsabili della sanità del Ministero della Salute). Per quanto riguarda il personale, lo stesso è stato selezionato dalla Regione attraverdso un elenco pubblico di personale formato con questa finalità e attraverso una sceta di contratto part time che ha consentito ad equipaggi non di dieci ma di dodici di svolgere correttamente il delicatissimo servizio e costare alla Regione meno delle eventuali opzioni dei dieci con contrattyo full time (non resa obbligatoria da alcuna disposizione).”.
Granata sostiene che questi operatori sono stati sempre confermati dalle successive amministrazioni e chiudse dicendo: “Non intendo permettere questo gioco mediatico e sul punto mi tutelerò con ogni strumento politico e giuridico”.