Attentati e danneggiamenti, i commercianti: “Non ci sentiamo tutelati”
Sono stati ventuno gli episodi di danneggiamento di esercizi commerciali nell’ultimo anno. Un dato che allarma gli imprenditori che provano a fare quadrato per reagire ma, soprattutto, per prevenire il fenomeno degli attentati dinamitardi e dei danneggiamenti con il fuoco. “Questi episodi – dice Paolo Blanco, rappresentante dell’ufficio Legalità di Confcommercio – hanno alimentato la preoccupazione degli associati e il timore che la recrudescenza di questi atti criminali possano colpirli. C’è bisogno di condivisione oltre che di solidarietà. I ventuno episodi non sono soltanto un fatto algebrico ma è la percezione della comunità di ciò che accade. Abbiamo tutto l’interesse a fare sistema con forze politiche e dell’ordine, perché questa città possa epurarsi dai fenomeni criminali”.
Gli imprenditori siracusani si sentono soli? “Sotto l’aspetto della sicurezza non ci sentiamo assistiti né tutelati seppur plaudiamo al grande lavoro svolto delle forze dell’ordine. Il dilagare delle attività criminali è uno degli effetti della pandemia. C’è una metamorfosi in atto, come sta avvenendo nel tessuto socio economico sano della città. Bisogna fare sistema per analizzare le distorsioni”.
Di sicurezza e di progetti a tutela dell’economia sana che opera sul territorio si è parlato alla Camera di commercio del Sud est all’incontro con i dirigenti politico regionali e nazionali, oltre che con gli organi di polizia, organizzato da Confcommercio. “A causa del momento storico, assai delicato per la tenuta sociale – ha detto il presidente di Confcommercio, Elio Piscitello – la sicurezza di un territorio non è appannaggio di un solo organismo ma deve essere condivisa dall’intera comunità che ne diventa detentrice e portatrice. Oggi non è più tempo di critiche sterili ma si deve creare una consapevolezza civica attraverso una rete di sicurezza condivisa”.
All’incontro, cui hanno aderito diversi deputati regionali e nazionali siracusani, ha portato la propria testimonianza Alessandro Cassarino, rappresentante del Fai, la federazione delle associazioni antiracket e anti usura. Cassarino è titolare della rivendita di tabacchi di via Piave, davanti al quale è stato fatto esplodere un ordigno rudimentale. “Di quella brutta esperienza rimane la consapevolezza che denunciare sia l’unica via d’uscita per chi ha subito danni o richieste estorsive. Non bisogna temere ritorsioni ma pensare alla propria libertà economica e sociale. Noi imprenditori non siamo soli. Ci sono leggi studiate ad hoc per chi decide di collaborare, con refusione dei danni e lo Stato che ripaga anche per i giorni di chiusura. Abbiamo apprezzato che il comandante provinciale dei carabinieri abbia attivato un nuovo servizio, che consente di farci percepire la vicinanza delle istituzioni attraverso la presenza, anche se per pochi minuti di uomini in divisa che vengono giornalmente a farci visita. Tutto questo dà un senso di sicurezza in più”.
Confcommercio ha consegnato a ognuno dei parlamentari siracusani intervenuti all’incontro un documento con le proposte operative. In primo luogo l’organizzazione dei commercianti chiede di aumentare le risorse finanziarie per le forze di polizia “allo scopo di migliorare l’organico per il controllo del territorio e per una presenza costante nelle attività commerciali”; un controllo capillare sull’abusivismo “poiché in tanti settori alcuni operatori non osservano le norme, causando una concorrenza sleale”; strade ordinate con una imposizione della correttezza stradale in ogni suo elemento: sosta selvaggia, parcheggiatori abusivi, uso del casco e della cintura alla guida dei mezzi; prevenzione e formazione nelle scuole dove occorre parlare di sicurezza, impresa, arti e mestieri. Chiedono anche l’ampliamento dei protocolli sulla video sorveglianza per collegare le forze di polizia alle attività commerciali e creare un sistema integrato per mettere in rete tutti i sistemi pubblici e privati di videosorveglianza presenti in città. Confcommercio chiede anche l’istituzione di un forum sulla sicurezza con la creazione di un workshop, una giornata aperta a tutti dove operatori e addetti ai lavori presentino la propria visione sulla sicurezza, analizzando i dati statistici e presentando le proposte.