Attentato al sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo: le indagini ad un passo dalla verità
Nel mese di novembre del 2017, l’automobile in uso alla moglie del sindaco Siracusa, Giancarlo Garozzo prese fuoco. Dopo il sopralluogo dei vigili del fuoco, non c’erano dubbi sulla matrice dolosa; investigatori e inquirenti iniziarono le indagini a tappeto. Il fatto avvenuto sotto l’abitazione del primo cittadino nel centralissimo viale Santa Panagia, dove l’auto, una Range Rover, era parcheggiata; il sindaco Garozzo al momento della grave intimidazione si trovava nella capitale. Le indagini delegati ai carabinieri del comando provinciale di Siracusa, Sezione investigativa del Nucleo Operativo, hanno impegnato un notevole numero di uomini specializzati che hanno svolto un lavoro di squadra a ventaglio portando alla luce nuovi indizi e tante prove. Le indagini sono state subito blindate, come da protocollo, alzando nel frattempo il livello di attenzione per il coinvolgimento di un rappresentante delle istituzioni. I militari dell’Arma avrebbero portato alla luce fatti e circostanze sull’accaduto. Secondo le poche indiscrezioni trapelate dagli ambienti giudiziari, inquirenti e investigatori sarebbero arrivati dentro la verità, i mandanti e gli esecutori del vile attentato.
Troppe le intimidazioni pesanti in tutta la provincia di Siracusa, specie nel capoluogo e a Priolo, dove nel giro di poche settimane si sono verificate una serie di attentati incendiari. Messaggi chiari e inequivocabili di chi vuol così far sentire sul territorio tutto il “peso”, di un ritorno al passato.
Una preoccupante escalation criminale in uno scenario arroventato dagli avvenimenti della cronaca; ma c’è da registrare la positiva condizione che in pochi mesi i carabinieri hanno smantellato con una serie di operazioni anticrimine tre sodalizi che controllano lo spaccio della droga a Siracusa, oltre ad un numero indefinito di arresti e denunce.
Concetto Alota