Augusta, chiesti 8 anni per l’insegnante che abusò di due minori
L’insegnante di religione che abusò di due minorenni stranieri va condannato a 8 anni di reclusione. A queste conclusioni è giunto il rappresentante della pubblica accusa al processo a carico di Giuseppe Abbate, il 50enne augustano, arrestato il 5 giugno scorso dai poliziotti della squadra mobile della questura di Siracusa, per averlo colto in flagranza di reato nella sua abitazione.
La richiesta di condanna è stata sollecitata al gup del tribunale di Catania davanti al quale Abbate è comparso ieri mattina per essere processato con il rito abbreviato. Per il pm ci sarebbero tutte le condizioni per infliggere all’insegnante una condanna severa.
L’attività investigativa è scattata due mesi prima del suo arresto e ha tratto origine dalle dichiarazioni rese alla squadra mobile di Roma da un migrante minorenne egiziano, giunto in Italia diversi mesi addietro su uno dei barconi della speranza. Il ragazzino ha raccontato che l’indagato, approfittando delle sue buone credenziali, si sarebbe fatto nominare tutore di diversi minorenni. Il ragazzino ha anche riferito che egli era solito consumare rapporti sessuali con giovani migranti ricompensandoli con regali o denaro. Sulla scorta di quelle dichiarazioni, gli investigatori hanno avviato l’attività d’indagine per verificare l’attendibilità delle dichiarazioni rese dal giovane egiziano. Dopo avere trovato riscontro a quelle dichiarazioni, la squadra mobile di Siracusa ha avanzato richiesta alla procura distrettuale della Repubblica di Catania, competente in materia di prostituzione minorile, ottenendo l’autorizzazione a svolgere una serie di attività tecniche. Abbate, che noto agli ambienti politici per essere stato assessore provinciale e candidato al consiglio comunale in occasione delle scorse elezioni amministrative a Augusta, oltre che per tre anni presidente della sezione siracusana degli arbitri di calcio, è stato sottoposto a intercettazioni telefoniche e ambientali dalle quali sarebbero emerse delle ombre nella vita dell’insegnante. Appreso che aveva invitato le due vittime nella casa di Augusta dove vive da solo, i poliziotti hanno deciso di passare all’azione, sorprendendo l’indagato con due minorenni migranti, in atteggiamento ritenuto inequivocabile.
Condotti negli uffici della questura aretusea, i due minorenni sono stati posti all’audizione protetta, nel corso della quale hanno fornito elementi di prova, definiti importanti, a carico di Abbate in relazione al reato di prostituzione minorile.
All’udienza di ieri è toccata anche alla difesa sostenere la propria arringa. L’avvocato Puccio Forestiere, dopo l’ampia confessione fatta a più riprese dal suo assistito, ha chiesto al gup l’irrogazione del minimo della pena. Il giudice ha, quindi, fissato una nuova udienza il 17 febbraio prossimo per una replica formale del pubblico ministero e quindi per emettere il verdetto.