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Augusta, gli ambientalisti: “Stop al piano utilizzo demaniale”

Il Consiglio comunale di Augusta ha deliberato l’adozione preliminare del Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo, al termine di un iter amministrativo in cui è mancato non solo il necessario esame da parte delle commissioni consiliari ma soprattutto il confronto con i cittadini e le associazioni. Per gli ambientalisti, il risultato è un Piano che rischia di aggravare il processo di privatizzazione delle coste megaresi, riducendo ulteriormente gli spazi dedicati alla libera fruizione e minacciando la conservazione di beni costieri. La divisione in aree, zone e lotti contenuta nel PUDM ha, in particolare, omesso di individuare la cosiddetta quota spiaggia.

Il comitato Salviamo Augusta, formato da Legambiente, Natura Sicula, Punta Izzo, Possibile, Piano Terra APS, Decontaminazione Sicilia, Comitato Stop Veleni, fa notare che mancano anche le “aree dedicate alla fruizione sociale, gestite da enti pubblici o enti ed organismi senza finalità lucrative, che assicurino l’accesso a persone con disabilità e minori”. Il PUDM adottato dal Consiglio si limita a sancire in maniera del tutto generica che “una quota non inferiore al 50% dell’intero litorale di pertinenza demaniale è destinata alla libera fruizione”, senza però stabilire alcuna zonizzazione di dettaglio. Altrettanto grave che non sia previsto il ricorso alla sdemanializzazione/smilitarizzazione di aree attualmente inaccessibili poiché in mano al demanio della Marina militare ma che non hanno alcuna reale funzione di difesa (vedi Punta Izzo e Punta Carcarella). Come si ricorderà, la precedente amministrazione comunale, a seguito di una petizione popolare, aveva avanzato richiesta di smilitarizzazione di Punta Izzo. Il quadro disegnato dal Piano adottato in Consiglio si fa ancora più fosco se si considera che, per effetto di un emendamento last minute presentato dal dirigente dell’ufficio urbanistica, anche le “domande in itinere” di concessione demaniale presenti sul portale della Regione “fanno parte integrante del PUDM e lo conformano alle destinazioni d’uso”.

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