Augusta, gli imprenditori dicono no all’hotspot
In seguito alla richiesta del Governo centrale di realizzare nel Porto di Augusta un centro hotspot per immigrati intervengono unanimemente tutti i rappresentanti delle forze imprenditoriali in seno al Comitato Portuale di Augusta che delegano Domenico Tringali, delegato di Confindustria Siracusa, quale portavoce per esprimere il loro diniego a qualunque installazione di struttura Hot Spot sia nel Porto di Augusta che in tutto il suo territorio.
Premesso che il fenomeno dell’immigrazione è oggetto della nostra massima considerazione e rispetto, prova ne è che sia il Porto quale luogo di sbarco e di transito, che la città di Augusta hanno negli ultimi anni risposto pienamente, riteniamo improponibile penalizzare un Porto Hub definito dalla stessa Comunità Europea Core-Net tra gli unici quattordici d’Italia, peraltro auspicabile imminente sede di Autorità di Sistema Portuale.
Ricordiamo inoltre i notevoli investimenti sia in corso per l’ampliamento e consolidamento delle banchine dedicate ai traffici commerciali che previsti nell’immediato futuro per l’infrastrutturazione attesa da anni che andrebbero a scontrarsi con qualunque altro tipo di diversa attività.
Altro fattore rilevante probabilmente trascurato, è la presenza di siti sensibili come gli insediamenti militari strategici per la difesa del Paese, con annessi depositi di combustibili per le Unità da combattimento di stanza ad Augusta oltre la massiccia presenza di stabilimenti petrolchimici dislocati su 34 Km di costa, che costituiscono il più grande petrolchimico d’Europa.
Non vogliamo pensare per un solo attimo a cosa potrebbe succedere nel caso di infiltrazioni di spregiudicati terroristi dell’Isis tra gli immigrati, cosa purtroppo possibile considerati gli ultimi eventi in Eurpoa!
Peraltro ci viene logico pensare se dopo il diniego politico alla realizzazione del rigassificatore di Priolo, unica mancata occasione reale di futura fonte di ricchezza del territorio, il richiesto Hot Spot sia meno pericoloso.
Ricordiamo che l’Hot Spot è concepito come una struttura finalizzata alla “rapida identificazione” , registrazione, fotosegnalazione, rilievo impronte digitali degli immigrati da effettuare nell’arco di 24/48 ore, naturalmente per chi è disposto a sottoporsi a tale identificazione.
Purtroppo per chi non è disposto a sottoporsi a tale identificazione, secondo dati palesi un immigrato su tre, tramuta il fine dell’hot spot in campo di detenzione se non di concentramento, con tempi di trasferimento ai centri dedicati o rimpatrio che ben conosciamo.
In ultimo, peccando di cattiveria ci viene pensare se inficiare le attività di sviluppo del Porto di Augusta con l’insediamento di un hot spot non sia ancora una volta una squallida macchinazione atta a dirottare i traffici marittimi in altri siti, affossando più di quanto già lo sia l’economia locale.
Sottolineamo che a causa degli sbarchi nelle banchine commerciali esiste già un certo disagio dovuto all’occupazione dei posti d’ormeggio delle navi sia Militari che private, con notevoli ripercussioni sui tempi delle operazioni commerciali e di conseguenza sui costi per le Navi addette ai traffici, non vorremmo che questo fattore possa fare cambiare Porto agli Armatori interessati
Pertanto tutte le forze imprenditoriali presenti nel Comitato Portuale ai Augusta chiedono fortemente ai ministri Angelino Alfano e Graziano Del Rio, a tutte le forze politiche locali, provinciali e regionali attivare tutte le azioni possibili per potere scongiurare la costituzione di un Hot Spot nel Porto di Augusta ed in tutto il suo territorio.
Domenico Tringali – rappresentante industriali
Francesco Lombardo – rappresentante Armatori
Gaetano Luca – rappresentante imprenditori
Luigi Boccadifuoco – rappresentante spedizionieri
Giuseppe Gianino – rappresentante autotrasportatori portuali
Alfio Fazio – Filadelfo Fazio – Pietro Balisteri – Maria pompeano – rappresentanti Imprese portuali.