Augusta, il collaboratore di Giustizia Blandino: “Io, contro Carrubba”
Il collaboratore di Giustizia Fabrizio Blandino si è sottoposto ieri mattina al contro esame della difesa al processo scaturito dall’operazione antimafia, che vede, tra gli altri, imputati l’ex sindaco di Augusta, Massimo Carrubba.
In particolare, Blandino ha parlato dei rapporti politici al comune di Augusta, sostenendo di essere sempre stato all’opposizione rispetto alla Giunta Carrubba.
Durante la la campagna elettorale del 2004, Blandino avrebbe appoggiato la candidatura a sindaco del candidato del centrodestra, l’ingegnere Giuseppe Spanò, in contrapposizione di quella di Carrubba. Uno dei temi trattati, su sollecitazione dei legali di Carrubba, è stato quello relativo alle elezioni amministrative del 2008. Blandino ha riferito motivi per i quali non è stato possibile presentare la lista civica “Diritti e doveri” da egli rappresentata. Ha escluso contatti con l’allora candidato Carrubba, con l’altro candidato a sindaco Marco Stella, mentre ha detto di avere avito stretti contatti sia con l’ex consigliere Cdu Salvatore Amato sia con l’avvocato Giovanni Intravaia. Ma entrambe le trattative naufragarono perché i soggetti contattati hanno ritenuto dovere fare un passo indietro.
“C’era il fondato rischio di non presentare la lista – ha detto testualmente Blandino – Cosicché negli ultimi minuti abbiamo trovato l’accordo con l’ex generale dei carabinieri, Insolia, che sarebbe stato il candidato sindaco della nostra lista. Per tale accordo brindammo la notte del 21 maggio 2008. L’indomani, però, sfumò tutto perché l’alto ufficiale rinunciò alla proposta. A quel punto era troppo tardi per presentare anche la lista, per cui tutti i designati nella mia lista trovarono spazio altrove”.
Il collaboratore di Giustizia ha anche affrontato il tema dell’appalto della gestione dei rifiuti solidi urbani ad Augusta: “Nel 2004 – afferma testualmente l’ex consigliere comunale megarese nel corso del contro esame – personalmente mi sono opposto alla proposta avanzata dalla Giunta Carrubba di procedere a un nuovo appalto per la raccolta dei rifiuti. Io lo feci per motivi prettamente politici, invece, Pippo Amara lo fece per altri interessi, legati alla continuazione dell’appalto he in quel momento era appannaggio del grppo imprenditoriale dei Quercioli e, perché tutto doveva rimanere così com’era”. Incalzato dai legali difensori, Blandino ha puntualizzato che sarebbero state fatte pressioni sui consiglieri comunali per bocciare la proposta di Giunta, come poi nei fatti avvenne. Lo stesso Blandino ha, inoltre, dichiarato in video conferenza che:“Molti consiglieri sono stati indottrinati e ci furono ”anche elargizioni di denaro attraverso il consigliere Marco Stella”.
Bocciata la proposta di nuovo appalto per la raccolta dei rifiuti, ci sarebbe stata la campagna di stampa per contro il sindaco Carrubba e la sua Giunta.
L’ex consigliere comunale ha poi espressamente negato di aver mai svolto alcun ruolo nei vari incarichi e appalti contestati a Carrubba proprio come frutto del suo interessamento. Inoltre, ha spiegato che Carcione, altro soggetto che veniva attribuito a Carrubba, aveva rapporti preferenziali e esclusivi con Santaniello
L’ultimo aspetto trattato ieri in Tribunale dal pentito Blandino, è legato al suo coinvolgimento nel processo alla mafia di Lentini, scaturito dall’operazione antimafia denominata “Gorgia”, per il quale fra i testi da lui citati a difesa figuravano sia il sindaco di Augusta Carrubba, che i consiglieri comunali e anche alcuni dirigenti del comune megarese.
Il contro esame in video conferenza di Fabrizio Blandino è stato aggiornato all’udienza del 13 gennaio prossimo. Imputati alla sbarra sono quindici persone a vario titolo accusati di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio con l’aggravante di avere agevolato i clan “Bottaro-Attanasio” e “Nardo” di Lentini.