Augusta, i lavoratori portuali incrociano le braccia
<<I lavoratori portuali già devono misurarsi con una serie di diritti non riconosciuti, come quello che riguarda il lavoro usurante, e ora si trovano davanti a nuovi spettri>>. Vera Uccello, segretario generale della Filt Cgil di Siracusa, spiega i motivi per i quali oggi, tutto il personale impegnato a vario titolo nel porto di Augusta, ha incrociato le braccia per 24 ore. <<Oggi il comparto portuale deve confrontarsi con nuove sfide, rappresentate dalla penetrazione delle compagnie di shipping nella proprietà dei terminal, dalla concentrazione del mercato, dal gigantismo navale, dall’automazione sempre più spinta delle operazioni portuali senza dimenticare che il lavoro portuale presenta caratteristiche usuranti che necessitano di misure di tutela, appunto oggi non esistenti>>.
Vera Uccello cita il testo organico di proposte emendative al “correttivo” del Dlgs. 169/16, attraverso la riqualificazione e formazione nonché azioni di sostegno al reddito volte all’accompagno all’esodo dei lavoratori.
<<In realtà quanto prodotto finora a livello legislativo, non contempla a dovere le rivendicazioni sindacali del settore e questo dà origine a non poche preoccupazioni per l’inevitabile cortocircuito legislativo in cui ora ci si trova, che intacca i provvedimenti contenuti nel “Correttivo Porti” con lo scopo di rilanciare il lavoro portuale con misure strutturali ed ampie. Lo sciopero – a livello nazionale – punta a indurre il Governo a risolvere questo ingorgo legislativo e di riprendere il buon lavoro svolto dalle Commissioni di Camera e Senato sul testo correttivo del Dlgs. 169/16. L’astensione dal lavoro si svolgerà nel rispetto delle previsioni contenute nel contratto nazionale dei lavoratori dei porti>>