Augusta, picchiano la madre perché era contro la loro relazione
I militari della Compagnia Carabinieri di Augusta, a conclusione di articolata attività info-investigativa, in esecuzione dell’Ordinanza di Applicazione di Misura Cautelare emesse dal Tribunale di Siracusa e da quello per i Minorenni di Catania su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha pienamente accolto le risultanze investigative prodotte dai Carabinieri della Compagnia, traevano in arresto la minorenne C.V., di 18 anni ed il suo fidanzato C.L., augustano di 22, poiché ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di lesioni personali aggravate e di atti persecutori commessi in danno della madre della giovane.
Gli elementi di prova raccolti dai militari dell’Arma nel corso delle indagini hanno evidenziato un ben definito quadro accusatorio idoneo a sostenere la colpevolezza della minore e del suo fidanzato in ordine ai reati a loro ascritti. Infatti, gli investigatori accertavano che la madre della ragazza, ostile alla prosecuzione della relazione sentimentale fra i due giovani, avendo questa intuito l’indole violenta del ragazzo, da circa un anno subiva da parte dei due fidanzati incessanti e reiterate minacce, ingiurie e percosse gravi a tal punto da infonderle timore per la propria incolumità e di costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita. Ma come se non bastasse, i due giovani, la sera del 16.05.2017, avevano pianificato un’aggressione nei confronti della donna, ove il ruolo della minore era stato quello di consentire al fidanzato di entrare in casa mentre, quello di quest’ultimo, era stato quello di aggredire la donna sul tutto il corpo con ripetute e dolorose scariche elettriche tramite teaser. L’ingiustificabile accanimento mostrò una violenza inaudita allorquando il ragazzo, non appena esaurita la batteria del teaser aveva continuato a colpire la donna al volto utilizzando lo strumento come bastone approfittando altresì della complicità della minore che dinanzi a tanta ferocia non solo aveva condiviso il comportamento del fidanzato, tanto da non intervenire minimante in difesa della madre, ma che si era adoperata a chiudere la tapparelle di casa per evitare che eventuali soccorritori potessero giungere in aiuto della madre. Al termine delle formalità di rito i militari dell’Arma provvedevano ad accompagnare la ragazza presso una comunità minorile individuata dal Tribunale per minorenni di Catania mentre il giovane veniva associato presso la casa circondariale di Cavadonna.