Avola: caro bollette idriche, interrogazione al Comune
Interrogazione del consigliere comunale Nino Campisi in merito agli aumenti richiesti dal Comune di Avola per le bollette idriche a saldo dell’anno 2022. Dopo il recente comunicato del gruppo bollette idriche dell’Associazione Europa Nazione, Campisi ha presentato un’interrogazione all’amministrazione del Comune di Avola per chiedere conto e ragione dello sproporzionato saldo richiesto.
Il consigliere, dopo avere rilevato che il saldo dovuto dai cittadini avolesi, in base all’acconto, avrebbe dovuto essere di 81 euro ad utenza, ritiene ingiustificato l’importo richiesto di ben 187,16 euro, che non sembra né giustificato né legittimo, anche perché le spiegazioni concesse dall’amministrazione a posteriori, appaiono contraddittorie.
In particolare, non è affatto convincente la tesi espressa dall’amministrazione del maggior costo dell’energia elettrica per la guerra in Ucraina, specie se messa a confronto con la motivazione contenuta nella bolletta di saldo che fa riferimento piuttosto all’aumento di 50mc di acqua che sarebbe stata fornita agli utenti.
In tal senso ha quindi chiesto tutti i chiarimenti necessari a verificare la legittimità della richiesta a partire dalla motivazione, visto che ci sono evidenti difformità sulle reali ragioni di questo aumento esagerato dei costi idrici.
In particolare Campisi, ha chiesto di sapere, qualora il motivo fosse, come espresso nelle bollette, l’aumento della fornitura, come possa essere possibile l’aumento unilaterale della presunta fornitura di 50 mc, pari ad un aumento del 20% del totale di acqua erogata, in un sistema gestito in regime forfettario, laddove non si registra la reale quantità dell’acqua fornita e dove, quindi, non è possibile accertare l’effettiva erogazione della presunta fornitura aggiuntiva.
Inoltre è noto che la Corte di Cassazione, più volte, sul tema delle forniture idriche in regime forfettario, ha statuito la loro illegittimità e, conseguentemente, ha sottolineato Campisi, ancora più illegittimo appare l’aumento dei costi, motivato da un presunto e non verificabile aumento di fornitura.
Di cui peraltro non si conosce né lo strumento decisionale utilizzato, né la data di inizio della presunta erogazione aggiuntiva.
Ma Campisi rileva anche che, se al contrario fosse vera l’altra motivazione, e cioè quella della conseguenza di maggiori costi per la guerra in Ucraina, sarebbe necessario sapere anche l’entità dei ristori parziali ottenuti dal comune da parte dallo stato per il caro bollette, per valutare se la richiesta ai cittadini sia congrua o se piuttosto il comune potrebbe ottenere un doppio vantaggio dal raddoppio del saldo delle bollette idriche.
Così come dagli stessi conteggi dell’amministrazione comunale, l’aumento abnorme del saldo delle bollette idriche totalizzerebbe un importo più alto della spesa dichiarata di ben circa 400.000 euro in più, che violerebbero il principio che le tasse pagate dai cittadini devono coprire i costi e mai produrre profitti per il comune.
Ecco perché l’aumento dei costi delle bollette idriche oltre all’esagerazione della richiesta, sembra più uno strumento per fare cassa, peraltro da parte di un comune sempre di più incapace di gestire le proprie finanze, per come è ormai notoriamente risaputo.
Per tali ragioni il consigliere Campisi ha presentato l’interrogazione con una serie di richieste di documenti e di chiarimenti per appurare quale sia la verità che ha spinto il comune a emettere le bollette di saldo del costo idrico 2022 con un aumento spropositato e, contemporaneamente, ha chiesto al Sindaco ed al consiglio comunale, di annullare le bollette idriche inviate ai cittadini avolesi a saldo dell’anno 2022, per illegittimo aumento del costo delle stesse, di rifare il conteggio con l’annullamento della presunta fornitura aggiuntiva di 50 mc. di acqua, di comunicare alla cittadinanza i ristori ottenuti per il caro bollette dallo stato, e di ricondurre i temi della tassa idrica ai criteri di corresponsione del costo effettivo sostenuto per il servizio.
Campisi inoltre, condividendo la posizione dell’Associazione Europa Nazione, ha chiesto altresì che al più presto si elimini il medioevale sistema di pagamento forfettario dei costi idrici della città di Avola, e si proceda alla urgente collocazione dei contatori in tutte le utenze cittadine, per garantire la legittimità del sistema di riscossione e, conseguentemente, equità e giustizia a tutti i cittadini, ognuno dei quali deve avere il diritto-dovere di pagare quanto effettivamente consumato.