Avola, omicidio Pace: il pm chiede la condanna per i fratelli Caruso
Ci sarebbero anche i futili motivi a spingere Salvatore Caruso a uccidere il 25enne avolese Andrea Pace, il cui omicidio è stato consumato la notte del 12 giugno 2019. A queste conclusioni è pervenuto il pubblico ministero Carlo Enea Parodi, che, al culmine della requisitoria, ha sollecitato alla corte d’assise la sentenza di condanna all’ergastolo con isolamento diurno per la durata di tre mesi per il responsabile del fatto di sangue. Il rappresentante della pubblica accusa ha ritenuto responsabile dell’uccisione della vittima anche il fratello, Corrado Caruso, per il quale ha chiesto la condanna a 30 anni di reclusione, considerando le attenuanti generiche.
Prima della requisitoria, Gli avvocati Luca Ruaro ed Emanuele Tringali, che difendono i due imputati, hanno sostenuto la non utilizzabilità delle dichiarazioni rese in aula dalla teste Samantha Vinci. La donna ha verbalizzato di avere ricevuto la confidenza di Salvatore Caruso sulla sua responsabilità rispetto all’omicidio Pace. L’imputato ha rigettato la circostanza mentre la difesa sostiene che parte della registrazione audio dell’interrogatorio non era chiara. È stata prodotta la trascrizione di quel verbale, e i legali della difesa si sono accorti che molte delle dichiarazioni rese con la fonoregistrazione non collimano con quelle rilasciate nel verbale riassuntivo. La difesa ha chiesto un nuovo controesame della teste, alla quale il pm Parodi si è detto contrario, sostenendo essere più plausibile l’acquisizione della trascrizione delle dichiarazioni per fini probatori.
Il pubblico ministero, nel corso della requisitoria, ha ribadito il movente legato a un atteggiamento di sfida della vittima che avrebbe mandato pubblicamente i saluti alla ragazza, suscitando il risentimento in Caruso. Il pm Parodi ha anche chiesto la condanna a 30 anni di reclusione per Corrado Caruso, perché, nonostante fosse a conoscenza dei fatti, non avrebbe impedito al fratello Salvatore di consumare l’omicidio. Salvatore Caruso, nella passata udienza ha raccontato di avere litigato con Pace mentre entrambi si trovavano all’interno di un pub. Ha quindi pensato di fornirsi di una pistola calibro 22 con cui, qualche ora dopo il diverbio, ha sparato contro il malcapitato, uccidendolo davanti all’uscio di casa, dove lo attendeva.
La corte d’assise ha fissato una nuova udienza per il 21 settembre che sarà occupata interamente dai legali Asaro, Zinno e Pastore, del Foro di Catania, patrocinatori dei familiari della vittima, che si sono costituiti parte civile. All’udienza del 24 settembre, invece, è stata fissata l’arringa degli avvocati della difesa dei fratelli Caruso.