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Avola. Riaprono il negozio “il Fiorista” di Crapula Desirèe, il chiosco di fiori “Il Fiorista Srls” e il bar “Waikiki” di Di Maria Roberta.

Avola. Riaprono il negozio “il Fiorista” di Crapula Desirèe, il chiosco di fiori “Il Fiorista Srls” e il bar “Waikiki” di Di Maria Roberta. Le attività erano state chiuse nell’ambito delle indagini della Dda di Catania nel dicembre del 2018.

E proprio sul “Caso Crapula” i giudici amministrativi hanno fatto giurisprudenza sui diritti fondamentali riconosciuti dalla nostra Costituzione e dalla stessa Convenzione Internazionale dei Diritti dell’Uomo sono stati violati. “… il legame familiare – scrivono i giudici – da solo non giustifica la chiusura delle attività lavorative per mezzo di provvedimenti interdittivi”. Così le motivazioni. Nelle Ordinanze emanate dai giudici è stato sancito e ribadito il sacro santo principio che “l’essere figlio di……..” non è una colpa o indizio di infiltrazione mafiosa, il solo legame familiare non può giustificare la chiusura di un’attività lavorativa, nata attraverso il sudore ed il sacrificio di ragazzi totalmente incensurati e sconosciuti alla giustizia penale. Il Tribunale Amministrativo ha accolto pienamente le richieste di sospensione cautelare, avanzate dall’Avvocato Campisi Antonino e dal proprio collaboratore di studio Avvocato Paolo Sirugo, quali difensori della Sig.ra Crapula Desirèe e Sig.ra Di Maria Roberta, i quali ad oggi, hanno avuto giustizia e sono legittimati a svolgere il loro lavoro presso le proprie attività.

C.A.

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