Balza d’Acradina: potati oltre un centinaio di aberi
Grazie all’opera dei volontari, e in accordo con l’assessore al Verde Carlo Gradenigo, Natura Sicula ha eseguito la potatura di formazione a oltre 100 alberi del parco urbano della Balza Acradina. Si è trattato perlopiù degli alberi posti sui pendii rocciosi e che nei decenni sono nati spontaneamente per disseminazione praticata da quegli uccelli (zoocora) che si nutrono di semi di pino, alaterno, olivastro, lentisco, olivo, terebinto e altro.
Tra gli alberi, gli esemplari più robusti sono invece residui dell’antica copertura vegetale della balza, quando fino alla metà del Novecento veniva coltivata a mandorlo, carrubo e ulivo. La potatura ha consentito a ciascun esemplare di elevarsi alla dignità di albero. Le mancate cure non consentivano la formazione dell’alto fusto, costringendo le piante ad assumere un portamento cespuglioso. Tolti i succhioni, le chiome si espanderanno facilmente e creeranno delle oasi di ombra e frescura. Sia ben chiaro che l’intervento di Natura Sicula è stato puro volontariato, non ha riguardato tutto il patrimonio arboreo del parco, e non vuole essere sostitutivo di chi, per appalto, si occupa della manutenzione dell’area. A 30 anni dalla loro delimitazione, i tre ettari di parco risultano ancora poco alberati, malgrado si presterebbero all’applicazione della legge 10 del 2013 che obbliga il Comune a piantare un albero per gni nuovo nato o adottato. Spiace constatare anche che il parco è poco fruito, e che i residenti se ne ricordano solo come area per cani. Eppure si tratta di un luogo unico, pieno di segni antichi sulla roccia, e di una flora ricchissima che include un endemismo puntiforme, l’origano siciliano. Laddove non passa la trinciaerba, si trovano profumati o eleganti cespugli di timo arbustivo, lentisco, nepetella, mirto, varie specie di camedrio, ma anche specie rupicole come il cappero, la putoria delle rocce e l’erica multiflora. Purtroppo alla macchia mediterranea e alla gariga, negli ultimi anni, ha preso il sopravvento uno sgradito ospite che sta infestando tutte quelle aree del parco in cui non vengono eseguite potature e trinciature: la Lantana camara.
Trattasi di un arbusto di origine mesoamericana, introdotto nel 1600 a scopo ornamentale. Alla balza Acradina sta invadendo ogni spazio, sottraendolo alle specie originarie. Si aiuta producendo foglie ricche di sostanze allelopatiche, cioè di tossine che danneggiano le piante intorno per guadagnare spazio vitale. Oltre a essere invasiva e infestante, la Lantana è quindi pianta tossica (l’unica parte commestibile per gli animali è la polpa dei frutti maturi). Per i danni ecologici che arreca è iscritta nella lista delle 100 specie esotiche più dannose al mondo.
La sua Biblioteca naturalistica e di editoria locale, escursioni, conferenze, proiezioni, astronomia, pubblicazioni, conservazione, viaggi, monitoraggi, corsi, trekking, snorkeling, torrentismo, rafting, convegni, formazione, musica, acquisti equo-solidali, stage, mostre, giornate ecologiche, educazione ambientale, visite guidate, campi di volontariato, campi natura, educazione alimentare. dominante presenza in un parco potenzialmente destinato a persone di tutte le età, tra cui bambini e animali domestici, sarà un elemento di rischio finché ogni cespuglio non verrà estirpato. Un’altra criticità, ancor più grave della precedente, è la notevole presenza di rifiuti, anche ingombranti, abbandonati dai senza tetto che occupano i ripari e le grotte della balza. Ma questa è un’altra storia.
Fabio Morreale
Natura Sicula