AttualitàPrimo Piano

Bomba in tabaccheria: pronto il sit-in di solidarietà

“Tutti uniti contro racket, usura e criminalità”. Questo il titolo scelto dagli organizzatori del sit-in che si terrà domani pomeriggio in Borgata. La manifestazione, il cui motto è Nessuno resterà solo, giunge a pochi giorni dall’attentato dinamitardo subito dai titolari della tabaccheria di via Piave. Un episodio che è ancora più inquietante se si considera che i fratelli Cassarino, titolari dell’esercizio commerciale preso dio mira dagli ignoti attentatori, hanno un ruolo attivo nell’associazione antiracket cittadina.
L’organizzazione del sit-in è a cura dell’associazione antiracket e antiusura Salvatore Raiti di Siracusa che ha coinvolto tutte le altre associazioni aderenti alla Fai. Hanno aderito alla manifestazione la Confcommercio, l’associazione nazionale carabinieri, l’associazione nazionale marinai ed è prevista la presenza di tutte le istituzioni pubbliche del territorio.
“Ciò che è accaduto in via Piave è più serio di quanto non si possa immaginare – spiega Paolo Caligiore, coordinatore provinciale delle associazioni antiracket – perché chi ha fatto esplodere l’ordigno, era consapevole che il proprietario sia dirigente dell’antiracket. Abbiamo avviato un colloquio con il questore e vogliamo incontrare anche il prefetto Scaduto perché, se così è, il segnale è molto preoccupante. Nell’augurarci che sia stata solo opera di vandali, abbiamo il dovere di considerare l’aspetto peggiore perché chi ha agito sa che il titolare della tabaccheria non pagherebbe mai il pizzo non scenderebbe mai a compromessi”.
Alle parole di Caligiore fanno eco quelle di Mauro Magnano, componente del direttivo nazionale antiracket. “L’esperienza ci dice che ad agire sia stato il racket del pizzo. Sappiamo anche che non è facile spaventarci perché contiamo sull’abilità degli investigatori. La delinquenza si è riorganizzata dopo il periodo di restrizioni dovute al covid e cerca di approfittarne. Quando si mette bomba in tabaccheria difficilmente ci sono altre motivazioni, rispetto all’estorsione. I commercianti e gli artigiani sanno che l’unica soluzione è denunciare perché si mandano in galera di delinquenti, non si passano guai e ogni danno subito viene risarcito dallo Stato. Più di queste garanzie non si possono avere.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *