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Buccheri, chiesta la condanna per due presunti piromani

Dopo circa un’ora di requisitoria, il pubblico ministero Chiara Valori ha sollecitato la condanna nei confronti di padre e figlio che sono accusati di avere appiccato incendi nella zona montana siracusana. Il rappresentante della pubblica accusa ha invocato al gup del tribunale, Carmen Scapellato, la condanna a 4 anni di reclusione per il sessantenne Salvatore Coniglione, e 3 anni e 8 mesi per il figlio Franco di 27 anni. Al processo, che si sta celebrando con il rito abbreviato, il giudice ha ammesso la costituzione di parte civile il comune di Buccheri, con il patrocinio dell’avvocato Santo Milardo. Alla richiesta si erano opposti i legali della difesa dei due imputati. 

Il pubblico ministero ha ripercorso le indagini eseguite dai carabinieri del nucleo operativo di Noto, che avevano intercettato le conversazioni dei due imputati, che si trovano agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. 

I due imprenditori agricoli, accusati di essere responsabili di una serie di incendi boschivi che, a partire dal mese di luglio, hanno interessato vaste aree della provincia, in particolare la zona dei monti Iblei e quella di Buccheri dove opera la loro azienda.  

Tracciata una mappa dei percorsi degli ultimi incendi, i carabinieri, hanno incentrato le loro attenzioni investigative su padre e figlio, stanziali nella conduzione del bestiame a Buccheri. La loro autovettura era stata notata in località e orari ritenuti sospetti in relazione al propagarsi degli incendi.  

I carabinieri hanno collocato delle cimici sulla loro automobile e hanno tenuto sotto controllo anche i telefoni cellulari. Dalle conversazioni tra i due congiunti è emerso uno spaccato inquietante sul loro coinvolgimento in almeno due incendi dolosi avvenuti il 21 e il 28 luglio, che hanno devastato alcune aree boschive del comune di Buccheri. L’avvocato Francesco Villardita, concludendo l’arringa, ha chiesto l’assoluzione per entrambi gli imputati per l’incendio del 28 luglio e la riqualificazione del reato per quello del 21 luglio. Nella prossima udienza, fissata per la fine di marzo, toccherà all’avvocato Domenico Acciarito completare l’arringa. 

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