Buccheri, sequestrati beni per 600 mila euro ad azienda zootecnica
La Guardia di Finanza di Siracusa, dopo accurate indagini dirette dal sostituto procuratore della Repubblica di Ragusa Francesco Puleio, ha sottoposto a sequestro terreni e fabbricati siti nelle provincie di Siracusa e Ragusa nonché disponibilità bancarie per un valore di oltre 600 mila euro pari ai contributi illecitamente incassati, dai titolari di una società di allevamento della provincia aretusea, sulla base di un provvedimento disposto dal Gip del Tribunale di Ragusa. L’odierno sequestro scaturisce da specifica attività effettuata dai finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di Siracusa, volta a contrastare l’illecita percezione di aiuti comunitari concessi nell’ambito delle sovvenzioni alla Politica agricola comune. I primi riscontri hanno evidenziato una serie di irregolarità commesse dai titolari della società, segnalate alla Procura della Repubblica di Ragusa, competente per territorio, che delegava pertanto i finanzieri ad effettuare ulteriori indagini. Acquisita tutta la documentazione relativa alle domande di contributi presentate dal 2008 al 2014 dalla società siracusana, i finanzieri hanno interrogato i proprietari dei terreni indicati nelle citate domande presentate dai responsabili della società. L’esito delle indagini permetteva di appurare che parte dei contratti di affitto allegati alle istanze erano falsi perché i legittimi proprietari dei terreni non li avevano mai affittati agli indagati e, in taluni casi, avevano presentato contratti di affitto nei quali gli stessi soggetti si dichiaravano proprietari dei terreni di terze persone, che affittavano poi alla loro stessa società; il tutto, ovviamente, all’insaputa dei veri proprietari. Stante quanto rilevato, la Guardia di Finanza di Siracusa ha comunicato all’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura di Roma di sospendere ogni pagamento di contributi alla società indagata fino alla conclusione degli accertamenti, ottenendo così il blocco di oltre 230 mila euro di contributi che la società da lì a poco avrebbe incassato. Infine, come anticipato, accogliendo le richieste degli investigatori, la Procura della Repubblica di Ragusa, nella persona del P.M. Dott. Puleio, ha chiesto ed ottenuto, dal G.I.P. del Tribunale di Ragusa, il sequestro preventivo – ai sensi dell’art.321 c.p.p. – dei beni mobili e immobili degli indagati fino al controvalore dei contributi illegalmente percepiti che rappresentano il profitto del reato (art.322-ter c.p.). L’attività della Guardia di Finanza si pone a tutela del mondo della sana imprenditoria oltre che del bilancio nazionale e comunitario, al fine di prevenire e reprimere ogni condotta illecita che possa danneggiare il sistema economico e garantire l’affermazione del principio di equità fiscale.