Cafeo: “Il governatore dannoso per la Sicilia”
Dipendenti “inutili” e ipocrisia istituzionale, l’On. Cafeo: “al contrario dei dipendenti regionali da lui accusati, il Presidente Musumeci non è soltanto inutile, è semplicemente dannoso per la Sicilia”
Palermo, 17 ottobre 2020 – “Utilizzare un evento dedicato all’innovazione digitale per sparare nuovamente a zero sui dipendenti della regione siciliana di fascia A e B è stata l’ennesima caduta di stile del Presidente Musumeci, peraltro evidentemente fuori luogo in un contesto come quello visti i tagli effettuati proprio sulle misure per l’innovazione e per le startup”.
Lo dichiara l’On. Giovanni Cafeo, parlamentare regionale di Italia Viva e Segretario della III Commissione ARS Attività Produttive.
“Il Governo regionale mantiene un approccio alla gestione della Cosa Pubblica anacronistico e fuori da ogni logica di efficienza, con un atteggiamento ambiguo che da una parte – spiega ancora Cafeo – scarica sui dipendenti le inefficienze del sistema attraverso dichiarazioni populistiche ma dall’altra, a causa di scelte inopportune, strizza l’occhio proprio a quei dipendenti pubblicamente offesi, fomentando un clientelismo soltanto a parole aspramente criticato”.
“È il caso ad esempio dei Consorzi di bonifica la cui legge di riorganizzazione mi vede, mio malgrado, relatore – continua l’On. Cafeo – ma che ad oggi rimane chiusa in un cassetto. La legge prevede la completa riorganizzazione dei Consorzi di bonifica, anche dal punto di vista delle risorse umane ma nonostante il formale appoggio il Governo ha deciso, attraverso l’assessore competente Bandiera, di nominare altri 22 dirigenti senza una logica apparente, se non appunto quella del clientelismo e dell’aumento dei costi per un ente che ha tra le sue mancanze più gravi non certo i quadri dirigenti ma la manodopera sul campo”.
“Sulla gestione del personale dunque, il Presidente Musumeci dovrebbe fermarsi un attimo per valutare sia la sostenibilità della sua azione amministrativa – conclude l’On. Cafeo – sia soprattutto la responsabilità di chi è riuscito a peggiorare una situazione che invece aveva promesso di risolvere, basti pensare alla scelta di distribuire negli uffici regionali in grave carenza di organico i precari SAS, riuscendo al contempo ad alimentare il solito carrozzone pubblico ma anche ad evitare di dare il giusto riconoscimento ai tanti impiegati di categoria A e B, lavoratori che negli anni hanno acquisito competenze superiori ma che oggi sono costretti a subire gli improperi presidenziali”.