Camera di commercio, lunedì incontro con l’assessore Lo Bello
Sulla questione dell’accorpamento delle camere di commercio, si registra una nota da parte delle associazioni di categoria. Questo il contenuto.
<<Riceviamo una convocazione da parte dell’Assessore Maria Lo Bello per il prossimo lunedì avente ad oggetto “Problematiche procedure di accorpamento Camere di Commercio Sicilia Orientale”. Saremo presenti all’incontro anche se, sinceramente, ci sfugge il senso di una convocazione fatta dopo avere annunciato la firma dei decreti assessoriali di attribuzione dei seggi del Consiglio Camerale. Anzi di più. Fatta dopo che il Presidente della Regione ha lasciato trapelare, in maniera assai irrituale e prima di notificarli ai diretti interessati, i relativi risultati, con ciò consolidando nell’opinione pubblica la percezione di un esito a noi sfavorevole nonostante quest’esito sia chiaramente determinato da falsi e irregolarità dei quali egli stesso, come di seguito si evidenzia, è ben consapevole. Firma dei decreti che rappresenta appunto un atto assai discutibile alla luce delle gravi irregolarità emerse che hanno determinato un’inchiesta tuttora in corso da parte della magistratura penale, alla quale ci apprestiamo ad evidenziare ulteriori anomalie, e del fatto che si è in attesa dell’esito del giudizio a breve innanzi al TAR>>.
Ad affermarlo sono i rappresentanti delle associazioni esprimendosi a proposito della convocazione di lunedì da parte dell’esponente della giunta Crocetta.
<<La convocazione da parte dell’Assessore Lo Bello era accompagnata da una nota di risposta ad alcune delle contestazioni mosse dalle scriventi in merito alla procedura ed alle attività poste in essere dal Commissario ad Acta Pagliaro. Abbiamo risposto alla nota in separata sede nel merito di ciascun argomento allegandovi ampia documentazione che trasmetteremo anche alla Procura della Repubblica. In questa sede, invece, si ritiene opportuno solamente evidenziare come appaia ben strano, se non addirittura contraddittorio, il fatto che l’Assessore Lo Bello, per rispondere alle critiche mosse nei confronti del Commissario ad acta, si rifaccia non tanto alle valutazioni ed approfondimenti fatte dai propri uffici, ma a quelle dello stesso commissario che costituirebbe l’oggetto della verifica e che risulta indagato nell’ambito della stessa procedura. Ciò ancor di più alla luce di due circostanze:
– la prima data dalla nota del MISE prot. 0116416 del 27/04/2016, a firma del Direttore Generale, dott. Gianfrancesco Vecchio, che evidenzia che (a differenza di quanto anche pubblicamente sostenuto dal Presidente Crocetta) rientra “nelle competenze della Regione” la “compiuta valutazione dell’operato del Commissario ad acta, relativamente all’attività istruttoria ai fini della nomina del Consiglio della nuova Camera di commercio” e che la stessa Regione, “sulla base di tale istruttoria è chiamata ad assumere le determinazioni conseguenti”.
– la seconda che a seguito della diffida da noi notificata al Presidente della Regione, sulle irregolarità e sulle condotte di reato imputate al commissario ad acta dott. Pagliaro, lo stesso Presidente con nota prot. 8346 del 18 maggio, scriveva all’Assessore alle Attività produttive, disponendo verifiche autonome, ad opera dei funzionari dell’assessore, dell’operato del Dott. Pagliaro, e solo in esito a dette verifiche, l’assessore avrebbe potuto proporre al presidente gli atti conseguenti. Dalla bozza di decreto, a firma dell’assessore, emerge e si conferma invece che nessuna verifica ulteriore da parte dell’assessore è stata svolta. Nella bozza anzi si richiama come accertamento ulteriore appunto quello ascritto al medesimo Pagliaro, e cioè a chi avrebbe dovuto essere verificato.
Come fanno allora il Presidente della Regione e l’Assessore Lo Bello a distanza di pochi giorni a procedere con l’emanazione dei decreti? E’ notorio infatti che si sono verificate gravissime alterazioni dei risultati. E da tale punto di vista è veramente paradossale il fatto che il Presidente della Regione, pubblico ufficiale deputato ai sensi dell’art. 5, comma 4, del DM 156/2011, dichiari alla stampa che “il sospetto che ci siano dei numeri falsi ce l’ho tutto” e che tuttavia, nonostante il proprio Assessore non abbia compiuto le richieste e dovute verifiche sull’operato del commissario ad acta alla luce di tali irregolarità, proceda, lasciando quindi consolidare i reati, omettendo di compiere le dovute azioni atte ad evitarli e anzi protraendo oltre la condotta di reato.
Tutto ciò è oggettivamente assai grave. Ancor più grave per il fatto che se tutte tali illegittimità fossero state rilevate l’accorpamento rappresentato dalle scriventi sarebbe risultato maggioritario. Quindi la mancata vigilanza da parte dell’Assessore ha causato un danno di estrema significatività e per questo motivo preannunciamo che agiremo in tutte le sedi, civili e penali, a tutela delle associazioni che rappresentiamo.
Per questo noi non comprendiamo il senso della convocazione anche se, ribadiamo, saremo presenti. Noi riteniamo solo che debba essere ripristinato il pieno rispetto della legge, da parte dell’Assessore e del Presidente della Regione che, per legge, è il diretto responsabile>>.