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Camera di commercio, il Tar annulla il decreto del Mise

La prima sezione del Tar di Palermo ha annullato il decreto con cui il 30 marzo il Ministro dello Sviluppo Economico ha disposto l’istituzione delle Camere di commercio di Catania e di Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, Agrigento e Trapani e nominando nuovamente i due commissari, Giuseppe Giuffrida e Massimo Conigliaro, per la gestione degli enti camerali. Il ricorso è stato proposto da Riccardo Galimberti, Giosuè Catania e Sebastiano Molino che hanno sostenuto l’illegittimità di quel decreto per difetto d’istruttoria ed evidenti incongruenze. Hanno quindi chiesto l’annullamento degli atti impugnati.

I giudici hanno osservato che “a disvelare l’indefettibilità di una regolamentazione degli asset patrimoniali detenuti dall’originaria unica Camera Sud Sicilia – ai fini (…) del corretto riparto degli stessi asset tra le due nuove Camere, la cui nascita deriva (…) dallo “spacchettamento” dell’unica originaria Camera – soccorrono: la stessa questione, divenuta centrale al fine di una sollecita decisione di questa Sezione, della convocazione dell’assemblea della SAC-Società Aeroporto Catania, di cui la Camera di Commercio del Sud Est Sicilia detiene la maggioranza del capitale sociale; SAC, la quale, a sua volta, controlla Soaco S.p.a. (di cui si è programmata la fusione con SAC s.p.a.), società di gestione dell’aeroporto di Comiso ricadente nel territorio della camera di Ragusa, oggi incorporata nella neo istituita “camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, Agrigento e Trapani; la stessa determinazione adottata congiuntamente dai due commissari, avente a oggetto “Atto di indirizzo finalizzato a garantire la continuità amministrativa e la rappresentatività dell’attività in capo agli Organi Camerali nelle circoscrizioni territoriali di Catania, Ragusa e Siracusa”, con la quale i hanno ritenuto necessario “provvedere a determinare la dotazione finanziaria e patrimoniale di competenza di ciascuna Camera di Commercio e al contempo garantire la continuità amministrativa e l’erogazione dei servizi rivolti alle imprese”, determinando di porre in essere tutti gli atti amministrativi a firma congiunta “fino al completamento dell’iter amministrativo propedeutico alle operazioni di scorporo, necessarie ad assicurare alla nuova Camera di Commercio di Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, Agrigento e Trapani, la piena operatività anche nelle circoscrizioni territoriali di Ragusa e Siracusa”.

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