Canicattì penalizzata nella ripartizione delle acque. Il sindaco protesta
È diventata insopportabile la cronica mancanza d’acqua per la città di Canicattì.
I turni di distribuzione sfiorano in alcune zona anche i 30 giorni.
Per questo motivo il sindaco Vincenzo Corbo ha inviato una denuncia al Capo dello Stato, al presidente del Consiglio dei Ministri, al presidente della Regione, e agli uffici di competenza.
Nella lettera, Corbo sottolinea come il quantitativo di acqua potabile destinato alla città che amministra si aggira sui 40 litri secondo da parte di Siciliacque che doveva essere integrata da una ulteriore fornitura, mai integrata da Aica.
“ormai da sette giorni, aggiunge il sindaco la città non riceve un solo litro di acqua al secondo a causa di un guasto che si è registrato lungo la condotta che, ad oggi, non risulta essere stato riparato.
A soffrirne sono l’ospedale, il poliambulatorio, le scuole, gli esercizi commerciali, i cittadini.
Questa situazione – conclude il primo cittadino – può portare a seri problemi di ordine pubblico e per tale motivo chiede di volersi attivare, ognuno per le proprie competenze, affinché al comune vengano destinati almeno 70 litri di acqua al secondo per ridurre i turni a scuole, ospedale, poliambulatorio, agli esercizi commerciali e ai cittadini.
Canicattì nella ripartizione delle risorse idriche non può essere danneggiata rispetto ad altri centri come Agrigento, Licata e Sciacca e ad altri comuni meno popolosi”.